Inchiesta costi della politica: nuovi documenti prodotti dalla Procura mandano in fibrillazione le difese dei politici coinvolti
Che le difese fossero in fibrillazione, questa mattina, lo si era capito dal frenetico via vai di avvocati a palazzo di giustizia di Aosta, con più di un legale a fare la spola tra il secondo piano – quello in cui sono presenti gli uffici della Procura – e il piano terra rialzato in cui sono ospitati gli uffici del giudice Maurizio D’Abrusco.
A un certo punto, attorno a mezzogiorno, nell’atrio al primo piano, è pure sbucato l’attuale consigliere regionale dell’Union Valdôtaine, Leonardo La Torre, nella scorsa legislatura in quota Fédération Autonomiste, che ha discusso con i propri legali per una decina di minuti.
Stiamo parlando dei nuovi documenti depositati stamane dal procuratore capo Marilinda Mineccia in riferimento all’inchiesta sulle presunte ‘spese pazze’ dei gruppi consiliari di Alpe, Fédération Autonomiste, Pd, Pdl, Stella Alpina e Union Valdôtaine nella XIII legislatura, nel periodo compreso tra il 2009 e il 2012, nell’ambito della quale l’accusa nel novembre scorso chiese il rinvio a giudizio di 27 tra attuali ed ex consiglieri regionali e funzionari di partito, accusati a vario titolo di peculato, finanziamento illecito dei partiti e indebita percezione di contributi pubblici.
Secondo quanto appreso, i nuovi documenti depositati dalla Procura – a soli due giorni dalla prima delle due udienze preliminari – consisterebbero in atti del Consiglio regionale, molto probabilmente delibere relative alle modalità di rendicontazione delle spese dei gruppi consiliari.
Insomma, oltre al fascicolo composto da più di 11.000 pagine presentato alle diverse difese in sede di chiusura delle indagini preliminari, la Procura della Repubblica di Aosta questa mattina ha depositato al vaglio del gup altro materiale documentale, che comunque non dovrebbe aver cambiato l’impianto accusatorio istruito nei confronti dei politici coinvolti.
In un simile contesto, il rischio ora è quello che l’udienza preliminare di dopodomani, venerdì, in cui sono chiamati a comparire 24 dei 27 personaggi per i quali la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio, possa slittare su richiesta delle difese, che potrebbero avanzare al gup Maurizio D’Abrusco istanza di termine per la difesa.
Il Codacons ha annunciato la sua intenzione di costituirsi parte civile, in un’udienza in cui è attesa una raffica di richieste di riti abbreviati.
La seconda udienza preliminare, salvo cambiamenti dell’ultim’ora, è in programma il 4 marzo, e vedrà comparire davanti al gup Giuseppe Colazingari i tre esponenti di Stella Alpina, Marco Viérin, André Lanièce e Dario Comé, dopo la sopraggiunta incompatibilità del giudice D’Abrusco, dinanzi al quale il 22 luglio 2014 patteggiò la pena di un anno per peculato l’ex capogruppo dell’Edelweiss, Francesco Salzone.
Nella foto il procuratore capo Marilinda Mineccia insieme agli uomini della Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza a cui sono state delegate le indagini.
(pa.ba.)