Trasmetteva abusivamente sul web le partite di calcio di Sky, condannato aostano
Dal 2010 al mese di febbraio del 2013, ma «verosimilmente» starebbe continuando anche attualmente «utilizzando un altro sito», avrebbe trasmesso abusivamente in internet «parte del palinsesto di Sky, in particolare manifestazioni sportive, partite di calcio» in primis, venendo di conseguenza denunciato dallo stesso colosso televisivo del magnate Rupert Murdoch.
Per via di queste accuse, giovedì mattina l’aostano Fabio Avondoglio, 46 anni, è stato condannato dal giudice monocratico del Tribunale di Aosta, Davide Paladino, a otto mesi di carcere e al pagamento di 2.000 euro di multa, oltre al ricoscimento alla parte civile – Sky – di una provvisionale di 5.000 euro, col risarcimento del danno da definirsi in un separato giudizio civile.
Da quanto emerso nel corso del dibattimento in aula, l’imputato – dalle spiccate capacità informatiche – avrebbe «immesso su rete internet parte del palinsesto di Sky, in particolare manifestazioni sportive, collegando al computer utilizzato materialmente per l’immissione dei nostri contenuti in rete, un apparato di trasmissione abusivo», ha spiegato il responsabile operativo antipirateria di Sky Italia, Aldo Vignoli.
Scoperto il sito internet tramite il quale venivano trasmessi abusivamente i contenuti, l’attività di accertamento – affidata a «una società esterna» – ha permesso dapprima di risalire a «un’identità fittizia collegata al sito, che faceva riferimento a una persona realmente esistente in provincia di Frosinone (la cui posizione è stata archiviata dalla locale Procura, ndr)», per poi giungere al reale responsabile del comportamento illecito, vale a dire all’aostano Fabio Avondoglio, nei confronti del quale Sky Italia inviò quindi alcune diffide.
Per tutta risposta «da un account mail la persona in questione ci rispose che era disponibile a ospitare la nostra pubblicità sul suo sito», ha precisato ancora Aldo Vignoli durante la sua deposizione, dichiarando inoltre come sul sito – tramite appositi banner – «venivano sollecitate donazioni attraverso un conto PayPal».
In riferimento al danno provocato dalla condotta illecita dell’imputato, Sky Italia – rappresentata in giudizio dall’avvocato Giuseppina Cimmarusti del foro di Milano – ha rinviato la sua quantificazione a un separato giudizio civile. «Poniamo il caso che ci siano stati 20.000 accessi per una partita, di questi su tutto il territorio nazionale magari in 200 avrebbero potuto stipulare abbonamenti con noi, che in media oscillano tra i 30 e i 35 euro», hanno precisato dai banchi della parte civile.
All’uscita dall’aula, il legale difensore dell’imputato, l’avvocato Veronica Menegatti di Aosta, ha annunciato ricorso in Appello a Torino.
(pa.ba.)