Consiglio Valle: elezione del Presidente, confermato lo slittamento sine die
Il gruppo dellUnion valdôtaine progressiste chiede con una mozione di calendarizzare la sostituzione dell’Ufficio di Presidenza e del suo Presidente, improrogabilmente nella seduta del Consiglio Valle dell 8-9 aprile passando attraverso un dialogo nella conferenza dei capigruppo e Union valdôtaine, Stella Alpina e Pd-Sinistra valdostana 20 voti – dicono, astenendosi, no al limite temporale per lelezione dellufficio di presidenza che resta a data da destinarsi.
Spiega il capo dellesecutivo Augusto Rollandin. «Il presidente del Consiglio non è sfiduciabile, le dimissioni le ha date il presidente del Consiglio, il solo invito a dimettersi non avrebbe avuto alcuna ricaduta. Se si vuole fare un dialogo,lo abbiamo avuto anche a quattro (ricorda allUvp di aver fatto parte di un tavolo di trattative «dove di presidenza del Consiglio si è parlato») e poi qualcuno si è sfilato, non può essere legato a una data ma avere un percorso che porti a una soluzione possibilmente condivisa.
«Mettete qualcuno, di transizione o tirato a sorte o con lappoggio di altri (leggi Pd) purché mettiate un presidente del Consiglio Valle perché non ci sentiamo rappresentati » ha tuonato il consigliere Uvp Laurent Viérin nel presentare liniziativa.
Concorda Stefano Borrello della necessità «di uscire da questo imbarazzo istituzionale e politico, di aprire il dibattito nella conferenza dei capigruppo ma non ci sembra opportuno mettere limiti temporali». Il Consiglio ha deciso che sia la conferenza dei capigruppo a fissare la data della discussione in aula». Ribadisce il consigliere Andrea Rosset (Uvp) «non si può andare avanti in una logica di sopravvivenza politica, rimandare è lesivo della nostra assemblea che, questa decida, attraverso la convocazione della capigruppo». Daccordo sul confronto Jean-Pierre Guichardaz (Pd-Sinistra VdA) «la situazione di vacatio imbarazza pure noi, che si apra dialogo nella capigruppo» ma non è daccordo sulla scadenza dell8 aprile e rimbrotta i colleghi (apparentemente ancora tali) della minoranza «non ci avete coinvolti, avete già deciso dove collocarci». «Le opzioni devono essere chiare e vorremmo avere maggiori delucidazioni dalla maggioranza sulla natura del dialogo e se la maggioranza è variabile fatecelo sapere» aggiunge Albert Chatrian (Alpe)
(danila chenal)