Comunali Aosta: «Siamo l’unica coalizione, non facciamo giochetti come gli altri»
«Siamo l’unica coalizione in gioco per governare Aosta, non come le altre liste che si limitano a fare giochetti, a puntare al ballottaggio e a recuperare qualche voto qua e là». Si riserva una frecciata la coalizione formata da Union Valdôtaine, Partito Democratico, Stella Alpina e Creare VdA, che giovedì pomeriggio ha presentato ufficialmente la candidatura a sindaco di Aosta di Fulvio Centoz, con Antonella Marcoz nel ruolo di aspirante vice sindaco. Nella cornice del Milleluci di Porossan, la coalizione che si definisce ancora una volta «autonomista di centrosinistra» ha schierato tutte le bocche da fuoco per far partire la campagna elettorale in vista delle amministrative del 10 maggio.
I candidati
L’esordio spetta alla candidata vice sindaco Antonella Marcoz, classe 1958, già candidata alle comune 2010: «Mi trovo qui per portare avanti un percorso cominciato con Evolvendo – spiega -. Non ho un passato da amministratore, ma confido nel mio carattere concreto; la mia è una candidatura all’insegna cittadinanza attiva, per attirare giovani e donne che si sentono lontani dalla politica e sono poco rappresentati nelle sfere decisionali. Mi auguro solamente una campagna elettorale rispettosa, lontana da attacchi personali e dalla stagione barbara che sembra essersi aperta».
«Mi trovo qui a guidare una coalizione, l’unica che si pone il compito di governare una città importante come Aosta – ricorda il candidato sindaco Fulvio Centoz -. Fino a gennaio ero alle prese con la costituzione di una lista nella mia Rhêmes-Notre-Dame, poi a metà mese ci siamo trovati intorno a un tavolo, dove abbiamo visto che sono più le cose che ci uniscono di quelle che ci dividono. Il gruppo è buono ed eterogeneo, speriamo di avere la forza di fare ciò che ci proponiamo». La candidatura di Centoz si porta dietro qualche incognita, come la condizione di “non residente” ad Aosta: «Non vivere ad Aosta è un elemento per cui mi criticano – ammette Centoz – e lo capisco, ma il momento storico è importante e come segretario del PD dovevo mettermi in gioco. E poi, Aosta è la città di tutti i valdostani, un terzo della popolazione vive qui e chiunque ci vive come minimo un paio di volte alla settimana. L’esperienza di Rhêmes, poi, mi servirà dal punto di vista amministrativo; certo che dal punto di vista politico sarà diverso». C’è poi l’inatteso passo indietro di Simone Bertucco, iniziale candidato alla carica di vice: «E’ stata una scelta importante, che è sicuramente costata dal punto di vista umano – replica Centoz -. C’erano però tutta una serie di voci e dicerie che rendevano la campagna elettorale già inquinata. Forse è stato meglio così, e sicuramente è una decisione che gli fa onore, mollare una coalizione potenzialmente vincente non è da tutti, anche se ha permesso di disinnescare le polemiche».
Le forze politiche
«Crediamo in questo progetto nato per recuperare il rapporto stretto tra politica e cittadino – ha esordito Raimondo Donzel, PD -. E’ importante che le strade e i bar non siano abbandonati da una politica chiusa nelle proprie stanze; Aosta ha bisogno di questo rapporto, ha bisogno di sentire vicine le istituzioni. Dal canto nostro, sappiamo che alcuni servizi andranno ridiscussi, ma vogliamo garantire al capoluogo regionale la qualità della vita coniugandola con lo sviluppo turistico». «Lavoriamo per far emergere la positività e la condivisione, non cerchiamo le querelle e i dissidi» sposta invece il mirino il presidente dell’UV Ennio Pastoret . «Questa coalizione, fatta di tanta gente giovane e nuova rappresenta il passaggio dalla vecchia amministrazione, che ha lavorato bene, a una nuova realtà, che ha inserito tra le proprie fila quella parte di minoranza che sempre portato avanti un’opposizione costruttiva – esclama il presidente di SA Maurizio Martin -. Abbiamo due candidati ben coesi, un politico di professione e una donna espressione della cittadinanza». «Continuiamo il nostro impegno per la città – conclude il presidente di Creare VdA Claudio Lavoyer -. Diamo giudizio positivo a quanto realizzato e al fatto di avere in coalizione un partito come il PD, da sempre molto vicino alla gente, e fondamentale in questo periodo di crisi. Per questo ci riteniamo una coalizione autonomista di centrosinistra».
(alessandro bianchet)