Bassa Valle: rifiutano di mandare all’esame di licenza media la figlia, denunciati i genitori
Avevano chiesto l’autorizzazione al dirigente scolastico di una scuola della bassa Valle per poter togliere la figlia 14enne da scuola, così da poterle impartire le lezioni direttamente a casa. L’obbligo di fare sostenere l’esame di licenza di scuola secondaria di primi grado, la licenza media per intenderci, sussisteva comunque lo stesso, ma la minore agli esami non si è proprio vista.
Da qui l’avvio di un’indagine da parte dei carabinieri – coadiuvati dal sindaco di un comune della bassa Valle – che nei giorni scorsi ha portato alla denuncia all’Autorità Giudiziaria dei suoi genitori per inosservanza dell’obbligo dell’istruzione elementare dei minori.
I genitori sono risultati essere adepti della dottrina ‘IO SONO’, che intende la Repubblica Italiana come «società di diritto privato, affinché tale società possa applicare le sue politiche fiscali, commerciali ed economiche su lavoratori e cittadini», si legge sul web. «Tutte le politiche giuridiche, penali, civili, fiscali, commerciali economiche della Repubblica Italiana e quelle delle sue istituzioni e di chi ne fa le veci, sono tutte di origine fraudolenta», si legge ancora su un sito di propaganda della dottrina ‘IO SONO’.
Nell’ambito dell’attività investigativa, inoltre, i militari dell’Arma hanno scoperto come vi siano altre famiglie in Valle d’Aosta che seguono questa dottrina: non riconoscendo lo Stato italiano, si rifiutano di pagare le bollette delle utenze domestiche, proponendo – in alcuni casi – il pagamento in once d’argento, «probabilmente l’unica forma di pagamento che riconoscono», fanno sapere i carabinieri, che concludono: «Da segnalare, però, che alcuni di questi adepti hanno presentato domanda di contributo economico regionale per il ‘Bon de Chauffage’», motivo per cui – evidentemente – «non riconoscono lo Stato italiano ma hanno maggiore simpatia per la Regione Valle d’Aosta».
(pa.ba.)