Consiglio Valle:assessore Fosson ”asili nido, razionalizzazione necessaria”
Dopo una sospensione dei lavori del Consiglio Valle di quasi unora, chiesta dal gruppo di maggioranza di Stella Alpina, il ritorno in aula per discutere della risoluzione presentata dalle opposizioni Uvp, Alpe e M5S sul ritiro della delibera del governo regionale sullaumento delle tariffe degli asili nido costo massimo 900 euro al mese – e sulla modifica al ribasso il rapporto bimbi-educatori, 1 a 8 e non più 1 a 6. Decisione contro la quale si sono schierati educatori e genitori che in pochi giorni hanno raccolto più di mille firme.
Nellillustrare la risoluzione il consigliere dellUvp Elso Gerandin ha tuonato: «Non ci sono più liste dattesa per gli asili nido perché le famiglie non se lo possono più permettere. Basta giocare sulla pelle di lavoratori, anziani e famiglie. Basta lavarsi la coscienza con scuse senza senso. Con la stessa superficialità si sono votati tagli al welfare e ricapitalizzazioni di 60 milioni. Tutto questo non è accettabile». Credevamo che gli asili nido in Valle dAosta fossero cosa acquisita per le famiglie, la Regione era allavanguardia. Beh dobbiamo constatare uninvoluzione: andiamo a invertire una tendenza. La delibera va ad affossare un sistema che era di eccellenza» ha rincarato la consigliera di Alpe Patrizia Morelli.
Così nella prima replica l’assessore regionale alla Sanità e Politiche sociali. «Chi pensa che noi affrontiamo il problema ad animo leggero si sbaglia. E da settimane che lavoriamo con coscienza. Non vogliamo distruggere il nostro sistema di welfare. Ci siamo trovati di fronte (inteso come Ente Regione ndr) a una situazione economica drammatica, mai vista prima e arrivata in maniera improvvisa. I costi dei nido pubblici erano elevatissimi fino a toccare 1.200 euro per bambino ed era un servizio poco frequentato. Il problema dei dipendenti sta qui. Un sistema dispersivo e dispendioso ebbero a dire persino i sindacati. La proposta comunque deve ancora andare in quinta commissione laddove spesso sono state fatte modifiche. In quella sede audiremo tutti. I nidi devono tornare a essere uno strumento di conciliazione tra famiglia e lavoro (rumoreggia il pubblico in tribuna), la povertà si affronta con altre forme di sostegno. Abbiamo introdotto la flessibilità e il rapporto 1 a 8 cè in tutta Italia. Vogliamo rendere il nostro welfare specifico e mirato. Che le cooperative utilizzino il più possibile i contratti di solidarietà».
(danila chenal)