Edilizia in ginocchio, Jacquin «la politica non risponde»
«Possibile che se chiude un’industria con 8 dipendenti il fatto susciti una grande eco e per noi, che in otto anni abbiamo perso 1.500 posti di lavoro non si muova nessuno?». A chiederselo è Roberto Montrosset, imprenditore edile, ex presidente di Rete Imprese Italia Valle d’Aosta nel corso della conferenza convocata per rendere noti i dati dell’Osservatorio edile e dare luce a un settore ormai in ginocchio da anni.
«Il fatto più sconcertante è che sembra che tutto sia normale – dice Federico Jacquin, presidente dell’Assoedili -, la politica non risponde, non c’è nessuna reazione. Eppure l’Osservatorio conferma anche per la Valle d’Aosta i dati emersi a livello nazionale; oltre il 50% del settore è sparito. Siamo qui a chiedere di darci una mano. Non lasciateci nell’indifferenza, questo ci ammazza, prima o poi succederà qualcosa di tragico».
Ci prova Ezio Colliard, imprenditore di Hône, a suggerire come sbloccare una impasse che dura da anni. «Prima di tutto bisognerebbe abolire lo sportello unico che obbliga l’imprenditore a perdere due anni di tempo per l’approvazione di un progetto. L’ente pubblico deve aiutare l’edilizia a essere veloce, le operazioni devono concludersi in due/tre anni, non di più. La Valle d’Aosta ha una vocazione turistica, il 78% del patrimonio alberghiero e della ristorazione è in condizioni fatiscenti, già solo sistemando questo risolleviamo l’edilizia».
Montrosset evidenzia come anche il patrimonio edilizio scolastico, «da terzo mondo» necessiterebbe di interventi, ma precisa «è chi è stato eletto che si deve prendere la responsabilità di dare risposte e trovare soluzioni, non noi. Le nostre aziende si sono tutte ristrutturate e hanno trovato una nuova dimensione, solo l’ente pubblico è rimasto uguale a se stesso, nonostante tutto».
«Siamo un paese che non è capace a dirsi la verità. I tagli sono stati fatti solo sugli investimenti e non sulle spese correnti – conclude Jacquin – forse dovremmo ricominciare a solleticare un po’ la politica, l’abbiamo lasciata troppo tranquilla».
In foto da sinistra Cosimo Mangiardi, Federico Jacquin e Andrea Caruso
(erika david)