Schianto mortale in Nuova Zelanda, condannato giovane aostano
E’ stato condannato a 100 ore di lavoro in comunità, oltre al pagamento di un risarcimento di circa 4.000 euro e alla sospensione della patente di guida per 18 mesi, Simone Agatau, l’aostano di 24 anni finito a processo ieri – mercoledì 28 ottobre – davanti alla Corte distrettuale di Dunedin, nel Nord Southland in Nuova Zelanda.
Il giovane era imputato di omicidio colposo in relazione all’incidente stradale avvenuto attorno alle 9.30 del 28 agosto scorso all’intersezione tra la Waikaia Road e la Two Chain Road, quando il viaggio «on the road» appena iniziato da Agatau insieme a un’altra valdostana, Corinna Curighetti di 19 anni, si trasformò tutto d’un tratto in un incubo.
Già, perché i due – lasciata temporaneamente l’Australia, paese nel quale si erano stabiliti da un anno grazie a un visto turistico – avevano appena iniziato la loro vacanza di tre settimane alla scoperta del Southland in Nuova Zelanda.
Fino a quel maledetto incrocio in aperta campagna – già tristemente noto vicino a Riversdale per diversi gravi incidenti – nel quale il camper caravan condotto da Simone Agatau andò a scontrarsi contro l’autovettura Nissan al cui volante c’era un cingalese di 44 anni, Pradeep Edirisinghe.
Per lui, originario dello Sri Lanka, da una decina di anni in Nuova Zelanda dopo aver lavorato anche in Arabia Saudita, non ci fu nulla da fare. Morì sul colpo.
Agatau e Curighetti, invece, vennero elitrasportati all’ospedale di Dunedin, entrambi in stato di shock ma con traumi e lesioni giudicati guaribili in una manciata di giorni.
Della vicenda di Simone Agatau se ne occupò anche il Consolato italiano, mentre dalla Valle d’Aosta il padre di Simone Agatau – agente della Polizia di Stato presso la Questura di Aosta – si attivò subito per permettere il rimpatrio in Sri Lanka della salma di Pradeep Edirisinghe e lo Stade Valdôtain di rugby sabato scorso, 24 ottobre, ha organizzato una cena benefica a sostegno proprio di Agatau, tesserato per la società giallonera aostana.
Da quanto appreso, Simone Agatau – durante l’obbligo di soggiorno a Dunedin in attesa del processo – ha già svolto un centinaio di ore di lavori socialmente utili e già pagato l’equivalente di circa 7.600 euro alla famiglia del cingalese, che lavorava in un’azienda agricola vicina al luogo della tragedia.
Nella foto di Rachael Kelly la scena dell’incidente del 28 agosto scorso.
(pa.ba.)