Garderie a rischio, si punta ai nidi flessibili
Un ragionamento sulle garderie, con l’ipotesi non così remota di chiusura per arrivare a creare tre asili nido (via Roma, viale Europa e il Massimo Berra di regione Crou) flessibili, che riescano a soddisfare tutte le richieste dell’utenza. Questo l’obbiettivo svelato dall’assessore alle Politiche sociali, Marco Sorbara, a seguito dell’inconto avuto in settimana con i sindacati per la chiusura dell’ormai ex quarto nido comunale, la Farfavola. «Sono rimasti tutti stupiti che nessuna delle famiglie interessate dalla chiusura abbia chiesto lo spostamento – spiega Sorbara, ma probabilmente sono tutte in attesa di capire quali saranno le mosse della cooperativa La Sorgente, visto che Riccardo Jacquemod ha espresso l’intenzione di riaprire la struttura privatamente. Noi chiediamo solo che non ci sia una concorrenza sleale, ma è bene ricordare che nelle strutture private le famiglie non avranno la possibilità di accedere ad aiuti e sovvenzioni». Da qui parte tutto un processo di riorganizzazione che comincia dal ritorno «al parti time per le tre strutture comunali rimaste – continua Sorbara -. Anche le direttive regionali, come le esigenze dell’utenza, chiedono di creare dei nidi flessibili e qui bisogna capire quale possa essere il futuro delle garderie, per cui paghiamo anche l’affitto. Il sogno è ovviamente quello di mantenere tutto, ma più realisticamente, vorrei arrivare a portare i tre nidi presenti a fungere sia da nido che da garderie, garantendo un’estrema flessibilità e un servizio ad hoc per le famiglie». Le motivazioni sono anche altre. «Nonostante la chiusura della Farfavola, i posti vacanti nei nidi rimangono una ventina – spiega ancora l’assessore – e per questo viene da farsi domande sull’utilità del rinnovo dei contratti delle garderie in scadenza quest’anno. vogliamo andare verso la riorganizzazione e l’ottimizzazione. I tempi? Ovviamente quelli legati alla burocrazia e alla soluzione di possibili problematiche legate al personale; è da tempo che chiediamo alle cooperativa di parlarsi per arrivare a un’organizzazione snella e ottimizzata che permetta di utilizzare i dipendenti necessari».
(alessandro bianchet)