Costi politica: affossate le proposte di tagli di Alpe, Uvp e M5S
Passato lemendamento con lautoriduzione del 10% alle indennità di carica dei consiglieri, proposto dalla maggioranza Uv, Sa e Pd, la discussione si è aperta sulla proposta dei consiglieri di Alpe e Uvp, bocciata con lastensione dei 21 consiglieri della maggioranza. Respinto pure il maxiemendamento del Movimento 5 Stelle con tagli più incisivi a indennità e rinuncia alla diaria. Passa la rinuncia volontaria al vitalizio. Non passa il dimezzamento da 432 a 216 euro il contributo per ogni consigliere per il funzionamento dei gruppi.
Nel presentare la proposta di Alpe il capogruppo Albert Chatrian ha detto: «è un emendamento, presentato per due finanziarie consecutive, nel 2013 e 2014, che ripresentiamo con i colleghi dellUnion valdôtaine progressiste. Gradiremmo che si codifichi allinterno di una legge la nostra proposta. Preferiremmo carta che canta». Secondo la proposta lindennità mensile è di 4.700 euro lordi per i consiglieri, 3.209 lordi per il presidente del Consiglio; per il presidente della Regione 4.584 euro; per gli assessori 3.209 euro; per il vicepresidente del Consiglio 860 euro; per presidenti delle Commissioni consiliari e segretari dellUfficio di presidenza 430 euro. Nella replica Chatrian ha puntualizzato: «noi di Alpe stiamo applicando quanto proposto».
Il capogruppo del M5S Stefano Ferrero ha sostenuto che «lemendamento è sostanzialmente simile a quello dei 5 Stelle ma lindennità del consigliere è composto da 5.185 euro di stipendio lordo e da 2.676 euro di diaria. La proposta dei colleghi di minoranza non va però a incidere sulla diaria. Condividiamo ma chiederemo leliminazione della diaria».
Secondo la proposta del M5S, diaria cassata, lindennità mensile è di 4.300 euro (in subordine 4.666) lordi per i consiglieri, 2.865 lordi per i presidenti del Consiglio e della Regione; per gli assessori 2.005 euro; per il vicepresidente del Consiglio 859 euro; per presidenti delle Commissioni consiliari e segretari dellUfficio di presidenza 429 euro.
Lassessore alle Finanze Ego Perron ha motivato il voto contrario: «a me francamente non appassiona intervenire su questo argomento». Ripercorre lassessore i tagli operati negli anni per concludere: «la Valle dAosta è fanalino di coda per i costi. Oggi interveniamo con un ulteriore proposta che riduce i trasferimenti alla presidenza del Consiglio, del 10% le indennità di carica, tutti i vitalizi e blocchiamo la rivalutazione. Mi pare che su questo argomento siamo intervenuti. Il nostro è un ruolo che esige impegno e studio, assunzione di responsabilità e riteniamo che queste debbano essere remunerate. Facciamo bene il nostro lavoro per la Valle dAosta? E la domanda che dobbiamo porci. Se sì lo stipendio è meritato. Non ci stiamo al gioco al massacro».
Ha ribattuto Ferrero: «se la riduzione del 10% è sufficiente a lavare la vostra coscienza, mi inchino: ognuno è libero di fare le proprie scelte, che noi non condividiamo».
(danila chenal)