Skyway Monte Bianco: «Nessun rilievo di natura penale»
Il fascicolo «modello 45» per atti non costituenti notizia di reato non si è trasformato in un «modello 21» all’interno del quale sarebbe dovuta essere registrata l’eventuale notizia di reato. Questo nemmeno dopo la consegna sul tavolo del sostituto procuratore Pasquale Longarini della relazione delegata alla Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza, motivo per cui – a questo punto – è logico ritenere che l’indagine aperta in riferimento alla nuova funivia Skyway Monte Bianco si avvii verso l’archiviazione.
Il fascicolo fu aperto dalla Procura della Repubblica di Aosta verso metà luglio. «Sono approfondimenti doverosi vista l’importanza dell’operazione», spiegò all’epoca il procuratore capo di Aosta, Marilinda Mineccia, nel commentare l’apertura di un fascicolo «modello 45» affidato al sostituto procuratore Pasquale Longarini.
Più nel dettaglio, nell’attività di approfondimento sono stati acquisiti atti e verbali della seconda commissione del Consiglio regionale della Valle d’Aosta in riferimento alle riunioni dedicate ai costi di realizzazione e agli assetti societari della funivia, tra le quali quella dell’8 luglio scorso in cui venne audito l’amministratore delegato della società Funivie Monte Bianco Spa, Roberto Francesconi, che in tale occasione spiegò come – a fronte di un costo fino ad allora sostenuto di 138 milioni di euro – l’infrastruttura avrebbe richiesto ulteriori investimenti per un costo finale verosimilmente sui 150 milioni di euro.
Per quanto concerne gli assetti societari, tra i mesi di giugno e luglio questi furono già al centro di una polemica a distanza tra l’esponente della Lega Nord Valle d’Aosta, Alberto Zucchi, e la Presidenza della Regione: il primo avanzò più di una perplessità per l’ingente investimento pubblico che sarebbe potuto andare ad arricchire casse private, mentre la seconda – per bocca dello stesso presidente della Regione, Augusto Rollandin – replicò che «le attuali Funivie del Monte Bianco sono interamente di proprietà della Regione, che ha dato in concessione la gestione dell’impianto, mantenendo però di fatto, attraverso la finanziaria regionale (Finaosta Spa, ndr), il controllo e il governo dell’intera società» Funivie Monte Bianco Spa, nella quale Finaosta detiene il 50,01% del capitale azionario.
Il restante 49,99% è detenuto – per una quota di poco inferiore al 40% – dal milanese Ferruccio Gilberti, big della produzione della carta e figlio del Conte Giovanni Battista Gilberti, che nel 1957 acquistò le azioni della Società Monte Bianco diventandone maggior azionista e presidente, e dalla società chimica Mare Spa di Ossona, in provincia di Milano.
Su tutti questi aspetti la Procura della Repubblica di Aosta ha deciso di svolgere i dovuti approfondimenti, dai quali ora non pare essere emerso alcun profilo di rilievo penale.
(pa.ba.)