Un lettore ci scrive: La propria libertà finisce dove inizia quella degli altri
«Lunedi 14 dicembre, presso la sala polivalente del comune di Arvier, è stato organizzato un dibattito sulla chiusura della tratta ferroviaria Aosta-Pré St. Didier. Il moderatore Piero Minuzzo ha alternativamente dato la parola allassessore Marguerettaz ed il consigliere Morelli relatori a favore rispettivamente delle tesi della maggioranza e della minoranza regionale. Lassessore Marguerettaz ha elencato quali sono le motivazioni che hanno portato alla decisione di sospensione della tratta. In particolare ha citato quali sono le esorbitanti cifre occorrenti per l’esercizio della tratta (2.6-4 milioni di euro) alle quali sono richiesti ulteriori 15 milioni di Euro per i lavori di manutenzione della stessa necessarie per il proseguimento del servizio.
A seguire Patrizia Morelli, delegata dalla minoranza, ha difeso la posizione di mantenere la tratta aperta con una vena di romanticismo e sentimentalismo alla ricerca di soluzioni alternative cercate inutilmente ormai da anni. Il consigliere regionale di Arvier, ha invitato i suoi colleghi di minoranza presenti in sala, a partecipare al dibattito, ma inutilmente, ritrovandosi da sola a difendere una causa insostenibile. Sono però intervenuti, tra gli spettatori, tutti quelli a cui la chiusura della tratta crea seriamente problemi; hanno preso parola dei ferrovieri che rischiano il posto di lavoro, dei rappresentanti sindacali, il rappresentante dei pendolari stanchi, e utenti del servizio che si ritrovano senza labituale mezzo di trasporto.
Non sono riusciti ad esprimere il proprio pensiero, o per mancanza di tempo o per imbarazzo, tutti quelli a cui la sospensione della tratta porterebbe dei vantaggi.
Non sono stati rappresentati nel dibattito tutti quelli che ogni giorno rimangono in coda ai passaggi a livello ad attendere un convoglio spesso pressoché vuoto.
Non sono stati rappresentati tutti quelli che sono penalizzati dai vincoli di ordine urbanistico imposti dalle FRI.
Non sono state rappresentate le amministrazioni comunali e i CMF che devono onorare le servitù imposte dal servizio ferroviario.
Non sono intervenuti tutti gli abitanti che pagano un canone annuo di circa 500,00 / anno per la servitù di passaggio della fognatura di una civile abitazione che passa sulla galleria ferroviaria, pur avendo eseguito costosi accorgimenti imposti dalle FRI.
Non dimentichiamo che esistono ancora frazioni raggiungibili con ununica strada vincolata dal passaggio a livello; cosa succederebbe se un abitante di queste frazioni avesse un malore e lambulanza fosse impedita dal passaggio a livello?
Ecco, forse bisogna chiedersi se tutte queste persone abbiano deciso di non intervenire per non mettere il dito nella piaga a quelli che invece hanno deciso di farlo, attaccando la decisione presa dalla maggioranza regionale. Perché, se si sono fatti sentire tramite i media e durante i dibattiti, alcune decine di utenti che utilizzano il servizio ferroviario, se si sono fatti sentire i circa 20 dipendenti che rischiano di perdere il lavoro, beh non si sono ancora fatte sentire quelle migliaia di persone che alla tratta Aosta-Pré St. Didier sono contrari alla sospensione, che non risolverebbe la questione dei vincoli e delle servitù, ma favorevoli alla chiusura definitiva della tratta!
Le ragioni non sono solo quelle sopra elencate, molti cittadini valdostani hanno preso coscienza del periodo di recessione che stiamo attraversando ed un investimento del genere, in questo momento, creerebbe danni enormi dal punto di vista economico in ambiti dove, a rimetterci, sarebbero ben più di qualche centinaio di persone.
Non è forse un ragionamento egoistico quello fatto da chi vorrebbe sprecare denaro pubblico, così malamente, in tempi di recessione visto che lalternativa al servizio ferroviario esiste su gomma?
Ai politici della minoranza, paladini delle manifestazioni contro lo spreco, vorrei chiedere in tutta onestà, se foste al posto dell’assessore, vi sentireste di firmare per il proseguimento del servizio?
Non sarebbe più vantaggioso investire le somme risparmiate dalla chiusura della tratta Aosta -Pré St Didier sulla Aosta – Chivasso, dove le proteste dei Pendolari stanchi sono più che giustificate ed i vantaggi ricadrebbero sulla totalità dei cittadini valdostani?
A tutti coloro favorevoli alla salvaguardia della tratta, bisognerebbe ricordare una celebre frase di Martin Luther King La propria libertà finisce dove inizia quella degli altri.
RIK CLUSAZ Arvier 15/12/2015