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Emergenza processionaria: «Situazione scappata di mano, costretti a lasciare casa»

Emergenza processionaria: «Situazione scappata di mano, costretti a lasciare casa»

La rabbia mista a rassegnazione degli abitanti della collina di Sarre, critici sull'avvio dei primi abbattimenti di alberi: «Intervento che non serve a nulla»; il sindaco: «Ci troviamo di fronte a un fenomeno dall'ampiezza biblica»

La sensazione è quella di una situazione scappata di mano, forse perché inizialmente sottovalutata, e divenuta ormai una vera e propria emergenza. Non più soltanto ambientale, però.
C’è tanta rabbia, anche se si inizia a percepire anche un po’ di rassegnazione, nelle parole degli abitanti del villaggio di Conclonaz, nella parte alta del territorio comunale di Sarre, una delle frazioni più colpite dall’avanzata – che sembra purtroppo inarrestabile – della processionaria.
Nei giorni scorsi una squadra forestale ha dato il via a un primo piano di abbattimento di alberi nelle immediate vicinanze delle abitazioni, anche se tutti coloro che abitano a ridosso del bosco scuotono la testa sconsolati.
«Si tratta di un intervento che non serve a nulla, almeno non così come organizzato, visto che qua il problema è ormai scappato di mano», commentano all’unisono alcuni residenti, con un altro che confessa: «Se l’emergenza sanitaria, perché di questo si tratta, non dovesse risolversi da qui a breve, saremo costretti ad abbandonare la casa quassù per andare a vivere sul fondovalle».
Grande preoccupazione è stata espressa anche dal sindaco Massimo Pepellin, che ha spiegato come si stia attualmente intervenendo per la «creazione di aree cuscinetto tra alcuni centri abitati e il bosco circostante».
Medesimo problema sul territorio comunale di Morgex, con il primo cittadino Lorenzo Graziola che annuncia battaglia: dopo le feste, al via l’intervento nei parchi pubblici.
Il reportage sul numero di Gazzetta Matin in edicola lunedì 21 dicembre 2015.
(pa.ba.)

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