Aosta, la teoria gender approda in Consiglio
Con una mozione firmata dai consiglieri Nicoletta Spelgatti e Andrea Manfrin (Lega Nord) e Etienne Andrione (Uvp) la “teoria gender” approda sui banchi del Consiglio comunale di Aosta che si riunirà a partire dalle 15 di oggi.
La cosiddetta teoria gender sosterrebbe che gli individui nascono asessuati e che l’identità di genere e sessuale si definisce solo con il tempo, chiedendo quindi che sia eliminato qualsiasi condizionamento a una differenza tra maschi e femmine a partire dalle scuole.
Per questo motivo i consiglieri impegnano l’amministrazione comunale, tra le altre cose «a fare in modo che la teoria gender non venga introdotta negli istituti scolastici» e ad «agire sulle autorità scolastiche preposte, perché non vengano adottati, e se già presenti, ritirati dalle scuole i libri e il materiale informativo che la promuove».
Spelgatti e Manfrin puntano inoltre il dito sull’iniziativa ospitata dalla Cittadella dei Giovani nell’ambito della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, con l’allestimento dello scaffale dei libri liberati: libri per bambini oggetto di censura perché considerati strumenti di diffusione della teoria del gender.
La replica
La replica del Pd VdA non si fa attendere: «In realtà la teoria gender non esiste!» afferma il partito in una nota. «Gender è semplicemente il termine inglese per il quale esiste la traduzione italiana “genere”», termine usato in alcuni studi scientifici anni ’50 negli Stati Uniti per «decostruire gli stereotipi e fare chiarezza nel distinguere la differenza di genere, dalla differenza di sesso e dall’orientamento sessuale».
Secondo il Pd VdA «entrambe le iniziative altro non sono che una mera trovata propagandistica, l’ennesimo tentativo per cercare di bloccare un progetto di legge di grande civiltà, quello sulle unioni civili, e per fermare, nelle scuole e nei centri culturali, quali la Cittadella dei giovani, l’educazione al contrasto delle violenze di genere e alle discriminazioni».
(e.d.)