Comuni: respinta mozione sulla riapertura scuola Chesallet
Consigli comunali così partecipati e effervescenti non si vedevano da anni a Sarre. Continua a surriscaldare gli animi la decisione della nuova amministrazione comunale di chiudere la scuola elementare di Chesallet. Nulla di fatto al termine della seduta: il Comune non torna sui suoi passi e il confronto fra le parti rimane a muso duro e non sembra avviarsi verso una risoluzione pacifica. Giuridicamente l’ultima parola sulla chiusura o meno della scuola elementare di Chesallet per il momento spetta al Tar della Valle d’Aosta nell’udienza del 15 marzo.
La mozione
Respinta la mozione della minoranza che invitava «la maggioranza a tornare sui suoi passi». Spiega il sindaco Massimo Pepellin: «Non solo per un motivo economico ma anche perché il nostro paese ha un grande problema di denatalità che non accenna a risolversi; passiamo dai 50 nati di qualche anno fa ai circa 35 degli ultimi anni, tre elementari sono obiettivamente troppe». Per la maggioranza è imperativo evitare la formazione di pluriclassi che «non hanno motivo di esistere, siccome ci sono altre due scuole in grado di accogliere tutti gli studenti», aggiunge.
La replica
Il clima si surriscalda e prende la parola il consigliere David Donnet: «Mi sembra strano sentire in questa sede la minoranza, ex maggioranza, parlare della chiusura della scuola in questi termini, quando, pochi anni fa, già si discuteva di una possibile chiusura del plesso, ipotesi che vedeva tutti d’accordo». La palla passa alla consigliera Nelly Celesia, che non si fa scappare l’occasione per qualche frecciatina: «Questa cosa è falsa, io non sono mai stata d’accordo con questa soluzione. Il nostro vice sindaco scende in piazza per protestare contro la chiusura della ferrovia e poi chiude le scuole come se niente fosse».
Le mamme
Dal folto pubblico si alza la voce di una mamma che ben presto diventa portavoce del malessere di tutti i genitori presenti: «Signor sindaco, ci piacerebbe parlare con voi siccome siete tutti qui per una volta». Pronta la risposta del primo cittadino: «Ora non è il momento, ma se volete possiamo fissare un incontro». Alla fine della seduta il caos prende il sopravvento, con capannelli di madri e insegnanti della scuola elementare all’uscita della sala, decise a far valere le loro ragioni discutendo prima di tutto col vice sindaco Roberto Cunéaz, su cui si concentra la rabbia dei presenti e tra i primi a lasciare l’aula consiliare. Fu proprio Cunéaz, in un incontro di dicembre, a lasciarsi scappare la possibilità della riapertura delle iscrizioni on line, ma si scoprì in seguito che la delibera con cui il Comune aveva scelto la chiusura della scuola era già scritta: «In realtà labbiamo scritta dopo» ha detto Cunéaz, correggendosi in un secondo momento: «Io non lavevo ancora letta».
(alessandra borre)