Truffa: ricarica PostePay mai pagata, stangato dal giudice
Il 23 aprile 2015 entrò nella tabaccheria gestita dai fratelli Pirana di piazza Plouves ad Aosta, chiedendo la ricarica della sua PostePay con 300 euro.
Una volta perfezionata l’operazione, però, Marco Gianluca Platania, 42 anni, riferì di voler pagare la ricarica con il bancomat. «Gli dissi che non poteva farlo, le ricariche delle PostePay possono avvenire soltanto in contanti», ha dichiarato in qualità di testimone Giorgio Pirana. Da qui la decisione del Platania di andare a ritirare il contante al vicino sportello bancomat della Posta. «Non l’abbiamo più visto, però», ha affermato ancora Pirana.
Da qui la decisione del giudice monocratico del Tribunale di Aosta, Marco Tornatore, di condannare Marco Gianluca Platania alla pena di un anno di reclusione per truffa e sostituzione di persona, visto che – all’atto della ricarica della sua PostePay – l’imputato esibì il codice fiscale di una terza persona, che si è appreso essere deceduta in occasione di un incidente stradale occorso allo stesso Platania, che invece si salvò.
«Appreso della querela, si presentò in tabaccheria per regolare la sua posizione, presentando un assegno – ha spiegato il titolare dell’esercizio Roberto Pirana –. Mi consigliò però di incassarlo qualche giorno dopo perché in quel momento era scoperto».
Nella realtà l’assegno non fu mai esigibile.
Marco Gianluca Platania è stato riconosciuto anche grazie ai filmati delle telecamere di videosorveglianza della tabaccheria e della Posta.
(pa.ba.)