Valanga sul Rutor: indagata guida alpina
Sono piemontesi – Franco Giuliano, 67 anni, e Pietro Gilodi, 59, già gestore di rifugi come il Gnifetti e la Capanna Regina Margherita sul Monte Rosa – i due scialpinisti morti questa mattina dopo essere stati travolti da una valanga sul massiccio del Rutor, nella Valgrisenche, sopra l’ex rifugio Scavarda, ora Angeli al Morion (foto).
Con i loro corpi elitrasportati all’obitorio di Courmayeur per le necessarie operazioni di riconoscimento, secondo una prima ricostruzione i due stavano procedendo in salita, a circa 3.300 metri di quota, quando a un certo punto la slavina si sarebbe staccata sotto il primo dei due, investendo inevitabilmente anche il secondo, mentre un terzo compagno – Edoardo Bozio, 32 anni di Biella – e una guida alpina – Nicola Viotti, 41 anni di Alagna, indagato dalla Procura di Aosta per omicidio colposo – si sono miracolosamente salvati.
«Stavamo risalendo con i ramponi l’ultimo tratto verso la vetta. Io ero il primo, la guida Nicola Viotti era l’ultimo. Procedevamo a 10/15 metri di distanza l’uno dall’altro. A un certo punto il pendio sopra e sotto di noi si è staccato. Ho iniziato a girare travolto dalla valanga per circa 100 metri. Poi mi sono miracolosamente fermato e ne sono uscito illeso», è la testimonianza resa da Bozio qualche ora dopo la tragedia, escusso a sommarie informazioni dal Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Entrèves che si sta occupando delle indagini sull’incidente.
Giuliano e Gilodi sono stati invece trascinati per circa 500 metri verso un costone di roccia, precipitando da qui per poco meno di un centinaio di metri, subendo traumi mortali.
(pa.ba.)