Volo: mail anonime e veleni sui cieli valdostani
Poco più di una decina di mail anonime che, tra i mesi di luglio 2015 e gennaio 2016, sarebbero state inviate all’ENAC, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, da un account valdostano.Al loro interno, tutta una serie di accuse sulla presunta irregolarità di voli promozionali operati in Valle d’Aosta da alcune società nell’ambito della scuola di volo – in particolare dalla GMH Helicopter Services di Courmayeur – e reiterate richieste di verifica da parte dell’ENAC.Sono stati mesi di veleni ad alta quota, insomma, quelli appena trascorsi, che hanno portato a un esposto inoltrato alla Procura della Repubblica di Aosta e a una conseguente indagine delegata alla Polizia postale e delle comunicazioni di Aosta, i cui esiti sono stati consegnati nelle scorse settimane. Secondo quanto emerso dagli approfondimenti tecnici effettuati, la penna anonima nascosta dietro quelle mail inviate all‘ENAC era riconducibile alla «Pellissier Helicopter di St-Pierre», spiega il consulente legale della GMH Helicopter Services, l’avvocato brianzolo Francesco Pepe , che aggiunge: «Ora stiamo valutando se e come agire per vedere tutelati gli interessi e l’immagine della società, che oltre a essere stata messa in cattiva luce davanti all’ENAC, è stata costretta per mesi a doversi difendere da accuse che si sono dimostrate completamente infondate».Da quanto appreso, le verifiche avviate dall’Ente nazionale per l’aviazione civile – anche attraverso sopralluoghi effettuati nei mesi scorsi in Valle d’Aosta – non hanno portato ad alcun rilievo di irregolarità, «si sono concluse per noi positivamente», commenta l’amministratore unico della GMH Helicopter Services, Alessandro Penco, la cui società è stata particolarmente presa di mira in questa vicenda, anche se qualche passaggio in alcune mail avrebbe segnalato condotte irregolari (o comunque da sottoporre a verifica) anche da parte di un elicotterista e di un tecnico di Air Green, società con sede a Robassomero, in provincia di Torino, ma con una base operativa secondaria a St-Denis.«Si tratta di una vicenda spiacevole, che denota un certo modo di agire poco trasparente – afferma ancora l’avvocato Pepe – a maggior ragione considerando che il tutto è stato promosso in via anonima, senza che poi siano stati trovati effettivi riscontri a quanto contenuto nelle missive inviate all’ENAC».Interpellati, i vertici della Pellissier Helicopter hanno preferito non rilasciare alcuna dichiarazione a riguardo.(pa.ba.)