Omicidio Milliery: condanna a 14 anni per Lugo Perez
«Abbiamo cercato di ricostruire la dinamica dei fatti con la massima onestà possibile, direi che alla fine è andata abbastanza bene. L’appello? Certo che lo proporremo, ci sono altre argomentazioni che non sono state accolte dal giudice. Abbiamo cercato di dimostrare che non si trattò di un omicidio efferato, bensì di una tragica concatenazione di eventi». Queste le prime parole dell’avvocato Davide Meloni all’uscita dell’aula del gup del Tribunale di Aosta, Eugenio Gramola, che questa mattina ha ospitato l’udienza conclusiva del processo con rito abbreviato a carico del suo assistito, il 34enne cubano Osmany Lugo Perez, condannato a 14 anni di carcere – e al riconoscimento alla costituita parte civile di una provvisionale di 300 mila euro – per l’omicidio di Elio Milliery, il pensionato 78enne di La Salle ammazzato la sera dell’8 maggio 2015.Secondo quanto appreso, a pesare sulla quantificazione dell’entità della pena è stato il fatto che sia decaduta l’aggravante della crudeltà, così come riconosciuto dallo stesso sostituto procuratore Luca Ceccanti, che al termine della sua requisitoria aveva chiesto la condanna dell’imputato a 16 anni di carcere.Secondo quanto ricostruito in atti, la sera dell’8 maggio 2015 tra Lugo Perez e Milliery sarebbe scoppiata una violenta lite all’interno della baita di Liaey di proprietà dello stesso Milliery, che a un certo punto avrebbe scoperto il giovane cubano in atteggiamenti intimi con la sua ex moglie, anche lei di origine cubana, che però ultimamente si frenquentava col Milliery.Da qui sarebbero partiti i primi insulti e spintoni, in un contesto in cui a farla da padrone era stato l’alcol: un diverbio talmente violento da indurre la stessa ex donna di Osmany Lugo Perez a chiamare i carabinieri.A quel punto la zuffa tra i due sarebbe proseguita al di fuori della baita, fino all’accoltellamento di Elio Milliery da parte di Lugo Perez, che ha sempre sostenuto di «avere reagito a un’iniziale aggressione del Milliery», che avrebbe tirato fuori per primo un coltello Opinel dalla tasca, prima di essere disarmato e colpito a morte dal rivale.L’arma del delitto non è mai stata ritrovata, secondo gli inquirenti l’imputato l’ha verosimilmente buttata nelle acque della Dora Baltea subito dopo il delitto, anche se per la difesa – che in sede di processo con rito abbreviato ha chiesto l’effettuazione di una perizia sul coltello Opinel rinvenuto accanto al corpo privo di vita dell’anziano di La Salle – «il medico legale ha escluso categoricamente soltanto una coltellata in quanto a compatibilità» con l’Opinel.Delle 49 ferite da arma da taglio inferte sul corpo del Milliery, soltanto una risultò fatale, provocando un trauma a un polmone.A pesare sulla posizione di Osmany Lugo Perez – per il quale la Procura ha chiesto il rito immediato – sono stati sostanzialemente due elementi: il sangue presente sulle sue mani al momento dell’arresto, avvenuto un’ora dopo il delitto a qualche chilometro di distanza, sangue che fu poi appurato essere quello della vittima, e la telefonata al 112 da parte dell’ex moglie del cubano, nella quale raccontò della violenta lite in corso tra i due contendenti.Per quanto attiene alla parte civile, rappresentata dai familiari del pensionato di La Salle, l’avvocato Genny Bouc di Aosta non ha inteso rilasciare dichiarazioni.(pa.ba.)