Casinò, M5S: politica si faccia da parte
«Abbiamo superato la soglia di guardia. Sulla Casa da gioco di Saint-Vincent è ora di dire basta.» Il Consigliere del gruppo M5S, Roberto Cognetta, commenta così i risultati dell’andamento della gestione 2015 della Casinò de la Vallée SpA, la società controllata dalla Regione che gestisce il Saint-Vincent Resort & Casinò, illustrati oggi in quarta Commissione dall’assessore regionale alle Finanze, Ego Perron, dall’amministratore unico Lorenzo Sommo e dal direttore generale della società, Gianfranco Scordato. Risultati, seppur in leggero miglioramento, che restano in profondo rosso. Il bilancio 2015 chiude con un disavanzo di circa 18milioni e 500mila euro (erano poco oltre 19 nel 2014). Il risultato prima delle imposte è sceso dai -25 milioni del 2014 ai -20 del 2015. Aumentano i debiti, che salgono a 76 milioni (erano 43), di cui 27 con le banche (erano 14) e 49,6 con altri finanziatori (29 mel 2014). Aumenta la disponibilità finanziaria: 50 milioni nel 2015 contro i 35 dell’anno precedente. Aumentano del 3% i costi di produzione (+2,3 milioni) soprattutto per effetto della cessazione degli effetti del verbale di accordo interno del 2014, poi sostituito nel 2015. «I risultati sono disastrosi – evidenzia il consigliere Cognetta-: i debiti con le banche sono in aumento, è il quarto anno di fila che perdiamo soldi pubblici; i costi per il personale sono in crescita, mentre i risparmi di un anno ammontano a soli 500 mila euro.» «Visto che la cura Sommo-Scordato non funziona – propone Cognetta -, credo sia giunto il momento alla politica di farsi da parte e di levare il Casinò dalle costole della Regione. Le continue ingerenze politiche e partitiche creano continui scontri tra i dipendenti e tra i vari reparti. La politica spinge la Direzione della Casa da gioco ad una privatizzazione selvaggia e poco trasparente dei servizi interni (ad esempio la sala conta, la manutenzione degli impianti), sottraendo professionalità a quei lavoratori che per anni hanno operato seriamente per il bene dell’azienda. Ormai in certi reparti la qualità dei servizi offerti è assolutamente scadente. Questa situazione è un ostacolo a qualunque forma di revisione dell’organizzazione e al buon funzionamento dell’azienda. O la politica si toglie dal Casinò o tanto vale chiuderlo, perché dobbiamo finirla con questa perdita continua di soldi pubblici. Bisogna avere il coraggio di ammettere che, in questo caso, la gestione pubblica è stata un fallimento e che bisogna cambiare direzione. O aspettiamo ottobre 2018 per fare le scelte obbligate?» Sul fronte ricavi, in aumento del 2% i proventi da gioco dopo anni di segno meno; da registrare un -7% nel primo semestre dell’anno contro un +13% della seconda parte. Non sono d’accordo con il giudizio di Cognetta né Sommo né Scordato, perché i numeri dicono che Il Casinò de la Vallée di Saint-Vincent ha chiuso il primo semestre 2016 con un attivo di 700.000 euro di margine lordo operativo. Nello stesso periodo dell’anno scorso era stato registrato un ‘rosso’ di 6,6 milioni di euro. «C’è stata un’inversione di tendenza – ha spiegato Lorenzo Sommo, che ha portato al recupero di 7 milioni di euro. Sappiamo che non è facile, ma i dati di questi 11 mesi di gestione ci danno ragione. Abbiamo lavorato tanto sul contenimento dei costi, i ricavi sono rimasti sostanzialmente stabili».«L’andamento conferma l’efficacia e l’efficienza delle azioni poste in essere per risparmiare. C’è stato un grande sforzo di razionalizzazione. L’importante è restare sempre orientati sulla riforma della gestione», ha detto Scordato. (lu.me.)