Bufera sul Conservatorio: docenti verso lo sciopero
Sono in stato di agitazione i 38 docenti del Conservatorio della Valle d’Aosta (che dal 2013, con apposita legge regionale è staccato dalla SFOM, Scuola di formazione e orientamento musicale) «e all’orizzonte si profila lo sciopero, anche se l’anno accademico comincerà a novembre» – ha commentato la segretaria del Savt Ecole Alessia Démé nell’incontro organizzato oggi con la collega della Cgil Katya Foletto per illustrare . La goccia che ha fatto traboccare il vaso è quella che i sindacati indicano come «imposizione» del nuovo direttore, il professor Efisio Blanc, nominato direttamente, senza seguire la procedura che prevede che, ogni triennio, sia il Collegio Docenti a indicare il nome del direttore tra la rosa dei candidati. «Il comma 5 parla di questa possibilità, ma di fronte a casi eccezionali – e non siamo in questa condizione di certo – commenta Démé – il Collegio è stato scavalcato, siamo di fronte a un commissariamento». «Seguiamo da un anno questa crisi al Conservatorio – ha aggiunto Katya Foletto – è stato annunciato il ‘taglio di sei teste’ e dopo questo annuncio choc abbiamo provato a capire qualcosa in più attraverso un tavolo di lavoro, al quale si è seduta anche la SFOM. Ma senza esito, dopo qualche mese è stata nominata una nuova commissione (presieduta da Efisio Blanc, ndr) ma un vero confronto sull’offerta, educazione e formazione musicale in Valle non c’è mai stato». Non solo la nomina del direttore agita le acque al Conservatorio. La questione risorse (che non ci sono) sembra essere la causa del polverone. L’amministrazione regionale contribuisce con 2 milioni 300 mila euro alla sopravvivenza del Conservatorio, somma che per il prossimo triennio sarà ridotta a un milione 980 mila euro. Altri 340 mila euro circa, arrivano al Conservatorio da un fondo nazionale di solidarietà da 8 milioni di euro, attivato visto le difficoltà generalizzata delle amministrazioni, a sostenere l’istruzione e la formazione musicale. «Se il problema sono le risorse però non si capisce perchè debbano essere tirati in ballo esclusivamente gli insegnanti – ha commentato Démé – e ci chiediamo anche, sinceramente se lo stipendio del neo direttore non pesi sul bilancio del Conservatoire, così come la supplenza dello stesso prof. Blanc al liceo». Il dito sembrerebbe puntato anche sulla prestigiosa sede all’ex Torre dei Balivi che però è molto costosa, considerata proprio la sua architettura storica; «e allora troviamo il modo di razionalizzare le spese di gestione, accogliamo lì anche la SFOM, troviamo altre strade organizzative che portino risparmi, ma basta prendersela con i lavoratori» – ha precisato Foletto. La statizzazione del Conservatorio, secondo una parte degli insegnanti, potrebbe essere l’ultimo treno da non perdere, con lo Stato che ha messo a disposizione 49 milioni di euro per mettere finalmente ordine nell’educazione musicale del bel Paese e sistemare il personale AFAM (alta formazione artistica e musicale). «Gli insegnanti diverrebbero lavoratori statali, con conseguenti notevoli risparmi». Eppure questa ipotesi sembra non interessare. Due terzi dei 38 insegnanti sono in stato di agitazione mentre i sindacati annunciano un’azione legale innanzi al giudice del lavoro «per impugnare la convenzione tra Conservatorio e liceo musicale che precetta alcuni insegnanti (obbligati a lavorare al Liceo, con conseguenti orari, calendario scolastico e impegni collegiali differenti, quando non sovrapposti). Stiamo anche valutando l’opportunità di impugnare la nomina del direttore considerato che manca il carattere di eccezionalità a un simile provvedimento, previsto al comma 5 del regolamento – ha concluso Foletto. Alessia Démé del Savt, ha ricordato che «pur avendone pieno diritto, ai docenti del Conservatorio non viene corrisposta l’indennità di bilinguismo. Quando abbiamo incontrato il presidente della Regione Augusto Rollandin, sulla questione, ci ha risposto un eloquente ‘questi docenti mica suonano in lingua francese’». Nella foto, gli insegnanti presenti all’incontro di oggi al Convitto regionale; nella foto più in basso, Katya Foletto (Cgil) e Alessia Démé (Savt). (cinzia timpano)