Mobilità elettrica, entro fine ottobre le prime colonnine
Tre euro circa per ricaricarla completamente, una notte di tempo attaccata alla presa di casa, 250 km di autonomia, quasi 80 euro mensili di risparmio sul carburante per un utilizzo medio. «L’elettrica sarà l’auto del futuro», ne è convinto l’assessore alle attività produttive Raimondo Donzel che questa mattina ha presentato l’auto elettrica acquistata dalla struttura organizzativa Risparmio energetico e fonti rinnovabili, nell’ambito del progetto E.VdA, cofinanziato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Una Nissan Leaf costata circa 23 mila euro (Iva esclusa) che rientra nella quota parte dell’amministrazione regionale, insieme all’acquisto di altre auto da parte di Deval, Cva, VdA Structure, del finanziamento statale di 480 mila euro. L’auto è realizzata in materiale riciclabile, silenziosa, con la garanzia che la casa madre ritirerà la batteria esausta per stoccarla e riciclarla in uno stabilimento in Giappone.Il progetto E.VdA prevede inoltre, nel primo step, l’installazione di 35 colonnine di ricarica, 11 nella città di Aosta e le rimanenti lungo l’asse viario principale e nelle vallate principali. «Abbiamo affidato la gara d’appalto e le prime colonnine potrebbero essere pronte già per la fine di ottobre – annuncia Donzel -, grazie anche a Deval che si è attivata per portare l’energia laddove saranno posizionate». Un secondo volano del progetto intenderebbe incentivare anche i privati (distributori di carburante, supermercati, strutture ricettive) a installare colonnine nelle loro strutture, come già alcuni albergatori dell’Adava stanno pensando di fare.Sono ancora poche le auto elettriche circolanti in Valle d’Aosta perché, come ha detto Omar Vittone presidente di Sitrasb, parlando dell’esperienza della società con alcuni mezzi elettrici, è un cane che si morde la coda: «le auto sono poche perché non ci sono le colonnine di ricarica e le colonnine non vengono installate perchè tanto le auto sono poche. Con questo progeto si è spezzato il cerchio». Donzel parla di un progetto molto ambizioso che «vede la Valle d’Aosta del futuro sempre più green» e che punta a creare un crescendo di interesse e sviluppo per farne «la prima regione europea per la copertura, aspetto che può essere veicolato anche in ambito di promozione turistica».(erika david)