Aosta: il bando anziani va avanti
«Non vi votiamo più, ricordatevi che la vecchiaia è anche vostra». «Alla prossima festa della donna, la mimosa mettila in quel posto». Esplode la rabbia di Oss e operatori alla conclusione della mattinata di consiglio comunale che ha di fatto dato il via libera al bando per il servizio anziani del Comune di Aosta, bocciando le tre mozioni (di Caminiti – Uv –, Lega Nord, Gruppo Misto di minoranza, M5S, Altra VdA e Caminiti; Alpe) che ne chiedevano il ritiro, con i voti favorevoli della minoranza (9 con l’assenza di Spelgatti e il voto di Caminiti), l’astensione di Luca Zuccolotto (UV) e il voto contrario del resto della maggioranza.MURO CONTRO MUROCome facile attendersi, il muro contro muro è stato totale, propiziato anche dalla presenza di una cinquantina di operatrici delle cooperative che hanno voluto vedere di persona la decisione sul proprio futuro. Dopo che il sindaco ha sollevato il presunto conflito di interessi del consigliere Andrea Manfrin (dipendente di una delle cooperative in causa, per l’assistenza di un disabile durante la refezione scolastica), inizia il dibattito fiume, durato oltre tre ore. Dagli interventi non emerge nulla di nuovo, rispetto a quanto riportato lunedì da Gazzetta Matin, con il consigliere UV, Vincenzo Caminiti, ad aprire le danze: «Nessun consigliere è venuto a conoscenza della delibera di giugno se non attraverso un’e-mail – attacca Caminiti -. La Giunta ha fatto di testa propria, forse per nascondere qualcosa di torbido. Poi, l’assessore Sorbara ha richiesto pareri legali, segno che forse si era capito che si dovesse fare marcia indietro: parliamo di 9.000 persone con oltre 65 anni, e andiamo a togliere ore per accudirle e fargli fare attività. Si parla poi di aver messo un fatturato di 15 milioni per poter accedere al bando “perché con un fatturato troppo basso l’appalto sarebbe stato a rischio in caso di ritardi nei pagamenti da parte del Comune”, beh questa è un’affermazione da procura. Ripartiamo e sediamoci a un tavolo con lavoratori e sindacati». Lotta sui numeri Andrea Manfrin (Lega Nord): «Dite che il servizio è di 6.000 ore mensili, ma in realtà è di 7.000 e i contratti non sono da 38 ore settimanali – spiega -. Sono state abbassate le ore arbitrariamente per farvi i vostri comodi, mettendo così a rischio sessanta persone. Non parliamo poi delle ricadute sul servizio sanitario: con una sola persona nel turno notturno, come si fa a movimentare le persone due volte per notte? E un ricovero per piaghe costa almeno 3 mila euro a persona». Manfrin si scaglia poi su un bando che «lascia la valutazione dell’offerta tecnica in mano a una serie di crocette che ognuno può mettere come vuole, riducendo il tutto alla miglior offerta economica. Il fatturato minimo, poi, non solo esclude le realtà valdostane, ma non specifica il settore di riferimento: chiunque ha fatto anche solo 50 euro di fatturato in quell’ambito può prendere parte. Non tornate indietro per paura dei ricorsi? Bene, il primo da Foggia è già in arrivo».«Stiamo cercando di darvi una via d’uscita – rincara la dose Giampaolo Fedi (Alpe) -. A giugno si disse che il risparmio non avrebbe comportato perdite di posti, ma sarebbe arrivato da economie di scala e ora presentate questo, che passa dai 26 milioni 750 mila euro del 2012 a 20 milioni 800 mila, e che riduce da due lotti a uno: cos’è, la sperimentazione è stata bocciata»?«Questo bando favorisce solo la commissione di gara, che valuterà la qualità dell’offerta tecnica grazie a griglie matematiche, togliendosi di fatto la responsabilità della decisione – attaccata Luca Lotto (M5S) -. E’ chiaro che si tratta di un appalto al massimo ribasso mascherato».LA REPLICA«Finalmente posso fare chiarezza – ribatte il sindaco Fulvio Centoz -. A ottobre abbiamo discusso di uno squilibrio dovuto ai minori trasferimenti regionali (800 mila euro per servizio anziani, 120 mila per asili nido e 150 mila euro per bidelli), con un buco di bilancio da 2.7 milioni. Siamo rientrati, ma la situazione non è cambiata. Ricordo che i trasferimenti regionali sono passati da 31 milioni 785 mila nel 2013 ai 25 attuali: mi sarebbe piaciuto lavorare con altre disponibilità». Centoz analizza poi l’appalto: «Il servizio anziani, nel 2013, costava 8 milioni, con 1 milione di entrate, 4.5 milioni dalla Regione e 1.8 milioni messi dal Comune – continua il primo cittadino -. Ora, il costo di 7 milioni 649 mila euro vede 1.5 milioni di entrate, 479 mila euro di contributo regionale e oltre 5 milioni a carico del Comune: poi mi si viene a dire che tagliamo i servizi». Il sindaco difende poi il bando, che ha dovuto fare i conti con la «riduzione delle risorse economiche (700 mila euro in meno), la riduzione delle ore di Sad (per le quali in passato non è mai stato toccato il massimo di 7.700 ore a bando) e le novità normative del nuovo codice appalti. Inoltre, abbiamo dovuto rivedere il minutaggio dedicato a ogni singola persona, dove 120 minuti è la media, mentre ad Aosta ne avevamo 320: privilegiamo chi ne offre di più, ma riducendo, chi implementa giorni di apertura del centro diurno e chi punta sull’aggiornamento del personale. Decidiamoci su cosa vogliamo, questo è un elemento su cui deve intervenire la politica, il Comune ha le mani legate».Punzecchiato da Giampaolo Fedi («come al solito si nasconde dietro al suo diritto di replica conclusivo»), prende parola anche l’assessore alle Politiche Sociali Marco Sorbara: «Abbiamo l’abitudine a dire la verità – esclama -, non ho mai detto che non ci sarebbero stati esuberi (come invece risulta dalla conferenza stampa di Giunta in cui è stata approvata la delibera ndr.). Per asili nido e garderie abbiamo subito parlato chiaro, arrivando a una soluzione e lo stesso faremo per questo bando. Ci si dice che è mancato il confronto, ma dal 23 giugno quanti martedì ha avuto la Commissione per riunirsi e discutere? Ma quando è uscito il documento politico nessuno ha parlato, poi con il documento tecnico (su cui nessuno può intervenire, io non posso andare dal mio dirigente e dire cosa scrivere, posso solo dare degli indirizzi) tutti sulle barricate. Le ore sono diminuite, perché sono le famiglie a pagarle e se cala la richiesta calano i servizi. Per quanto riguarda il servizio di prossimità, io ci ho sempre creduto, ma l’appalto va fatto sulle ore che risultano, con la possibilità poi di implementare il servizio in seguito, di rimodularlo. Ci saranno esuberi, ad esempio tra i coordinatori, anche perché nel 2018, con una struttura unica, la riorganizzazione sarà inevitabile».Conclude la carrellata Carlo Marzi (Stella Alpina) punzecchiando il consigliere «che si dice di maggioranza» Caminiti: «Questo consiglio e questa Giunta non possono ritirare il bando in autotutela, se avete illuso la gente che un nostro voto favorevole potesse cambiare le cose è una cosa non corretta».Insomma, l’appalto va avanti, ma la strada sembra essere ancora molto lunga.(alessandro bianchet)