Polizia: inchiesta sulla Casa di salute mentale di Brusson
Il tutto sarebbe partito a seguito di due differenti azioni: la prima una lettera spedita nel mese di luglio al Ser.D., il Servizio per le dipendenze dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta, la seconda la denuncia inoltrata direttamente in Questura da parte di alcuni genitori.Questo ci sarebbe alla base dell’inchiesta avviata dalla Polizia di Stato sulla Casa di Salute ed igiene mentale di Brusson, struttura protetta gestita dalla società CSM Srl, che svolge il proprio servizio in convenzione con l’Azienda Usl della Valle d’Aosta, nei cui uffici gli inquirenti sono già andati a più riprese, così come a Brusson, al fine di prelevare documentazione ora oggetto di approfondimenti investigativi.Massimo riserbo da parte degli inquirenti, anche se alcuni degli aspetti in corso di verifica sarebbero legati al possibile utilizzo di sostanze stupefacenti da parte di alcuni giovani tossicodipendenti in cura e alle modalità di sorveglianza degli ospiti della Casa per la salute della mente da parte del personale impiegato all’interno.La struttura protetta, che può contare su 77 posti a disposizione, da convenzione con l’Azienda Usl della Valle d’Aosta ne prevede espressamente 28 per il soddisfacimento del fabbisogno regionale, 13 dei quali destinati proprio a coloro che presentano problemi legati all’assunzione di sostanze stupefacenti.Bocche cucite a riguardo in Procura ad Aosta, con il fascicolo che al momento non prevederebbe né ipotesi di reato né iscritti nel registro degli indagati. (pa.ba.)