Turismo: progetto transfrontaliero per ‘turisti senza frontiere’
Un tour per ‘turisti senza frontiere’, un’idea per rilanciare il turismo itinerante estivo, per fare conoscere le tre valli ad automobilisti, motociclisti e a coloro che viaggiano con gli autobus organizzati, perchè possano scoprire la varietà e ricchezza in termini di paesaggio e di offerta culturale.
E’ il progetto transfrontaliero al quale stanno lavorando le associazioni degli albergatori di Valle d’Aosta, Umich Savoia e Alta Savoia e Hôtellerie Suisse Romande che lunedì, su invio dei professionisti dell’ospitalità di casa nostra, si sono incontrati a Courmayeur, per una giornata di confronto e approfondimento su temi comuni e ‘urgenti’ quali l’abusivismo, la tassa di soggiorno, le licenze per la somministrazione di bevande, la regolamentazione di booking.com.
Dopo aver visitato la funivia del Monte Bianco, la salita alla terrazza panoramica e la visita al nuovo rifugio Torino, i rappresentanti delle tre associazioni si sono ritrovati nella sala della Cave du Vin Blanc, alla stazione intermedia del Pavillon.
Il presidente Adava Filippo Gérard ha introdotto la riunione parlando di abusivismo, tema che ha particolarmente impegnato l’associazione negli ultimi tempi; «il fenomeno degli affitti turistici praticati da soggetti che sfuggono agli adempimenti della legge sta assumendo una dimensione preoccupante; nel 2015, gli alloggi ‘messi in vendita’ su Airbnb erano 1073; oggi sono 1382. Un vero e proprio business dell’accoglienza e non di un’attività occasionale o esperienza di sharing economy». Il problema riguarda anche Savoia e Alta Savoia. Ha spiegato il presidente Umich Savoia e Alta Savoia Roger Machet: «anche noi stiamo facendo un lavoro imortante per regolamentare il settore, in particolare chiedendo di applicare la tassa di soggiorno a chi affitta gli alloggi; l’idea potrebbe essere anche quella di negoziare un forfait per la tassa di soggiorno con Airbnb, secondo noi è sufficiente che gli appartamenti in vendita sui portali rispettino le stesse regole cui siamo soggetti noi imprenditori dell’ospitalità».
Philippe Thuner dell’Hôtellerie Suisse Romande concorda; «nel 2016, da noi si contano più di duemila abusivi, sono veri e propri clandestini, nessuno di loro paga la tassa di soggiorno né le imposte fiscali e per questo motivo stiamo chiedendo di farli uscire allos coperto e di istituire un registro in cui chiunque decida di offrire ospitalità lo possa fare, ma in piena trasparenza e nel rispetto della legge». Gli operatori dell’ospitalità si sono dati appuntamento in Val d’Isère il prossimo aprile. Nella foto, i rappresentanti degli albergatori di Valle d’Aosta, Francia e Svizzera nella sala della Cave du Vin Blanc alla stazione intermedia del Pavillon. (re.newsvda.it)