Casinò: niente dossier, l’assessore Perron irrita i commissari
Sono visibilmente irritati i commissari che lasciano l’aula della seconda commissione consiliare ‘Affari generali’ dopo l’audizione dell’assessore al Bilancio Ego Perron durata poco più di mezz’ora. Nessuna traccia del dossier sul Casinò (sul quale pende la spada di Damocle della maxi-inchiesta della Corte dei Conti) con manovre e operazioni dal 2012 ad oggi richiesto in una risoluzione passata all’unanimità in Consiglio Valle. Per tutte le forze consiliari, anche se con sfumature diverse, un impegno disatteso.
Tutti in attesa del dossier
«Il confronto è stato rinviato per un approfondimento dell’articolo 19, l’assessore ha annunciato che fornirà un dossier adeguato che permetta ai comissari di avere i dati necessari a una riflessione» ha sottolineato il presidente della seconda Commissione Leonardo La Torre. «Speriamo arrivi questo benedetto dossier così come richiesto nella risoluzione» commenta Pierluigi Marquis, capogruppo di Stella Alpina». Annuisce il capogruppo del Pd-Sinistra VdA Jean-Pierre Guichardaz che puntualizza: «sia ben chiaro l’assesore non è fuori tempo anche se attendevamo per oggi la documentazione». Concede Guichardaz: «C’è un problema di comunicazione e organizzazione del lavoro». La documentazione, a quanto riferito, pare si sia persa per strada divorata dai computer. «Quello che ci è stato presentato è inguardabile, ma quale operazione verità: qui c’è un corto circuito tra la Giunta e chi la sostiene» tuona Albert Chatrian (Alpe). Concorda Claudio Restano (Pour Notre Vallée): «Non è sufficiente quanto ci è stato fornito». «Ci riaggiorniamo lunedì» ha detto Perron, allontanandosi velocemente. Il dibattito sull’articolo 19 della finanziaria regionale, che tocca il finanziamento da 48,6 milioni di euro alla Resort&Casinò e i 50 milioni per la collocazione sul mercato azionario della Compagnia valdostana delle acque, è rinviato a lunedì 21 alle 9.30.
Più tempo per l’analisi della Finanziaria
A far scoppiare la polemica il segretario regionale della Cgil Domenico Falcomatà che in audizione ha puntato il dito contro i capigruppo consiliari colpevoli «di voler accorciare i tempi di discussione sulla finanziaria secondo quanto riportato dall’assessore Perron». Non ci stanno i capigruppo a fare da capro espiatorio. «Niente di più falso – riferiscono i consiglieri di Alpe, M5S e Gruppo Misto -. Le audizioni sono decise dal Presidente di Commissione e il calendario delle riunioni consiliari è stabilito dalla Presidenza del Consiglio. L’assessore dovrebbe pensare a gestire meglio il bilancio e non a scaricare le responsabilità agli altri». Il comunicato non è siglato dalla maggioranza che fa sapere di concordare: «lo slittamento dell’analisi sul bilancio in commissione favorisce il confronto e ci trova d’accordo». La conclusione dell’iter sulla legge finanziaria slitta a venerdì 25 novembre, quando saranno nuovamente auditi i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Savt.Per tutte quattro le sigle sindacali «una battuta d’arresto doverosa per analizzare una legge complessa che richiede un confronto anche all’interno dei rispettivi sindacati». Jean Dondeynaz (Cisl) guarda con preoccupazione alla diminuzione dell’Irpef che «è un campanello d’allarme per lo stato dell’economia regionale; vediamo sicuramente positivamente gli interventi su quei settori come il il turismo e l’industria che possono favorire il rilancio». «Ci mancano dei documenti che dovremo analizzare – ha detto Ramira Bizzotto (Uil)- per ora abbiamo contestato l’abrogazione dell’Ars, l’Agenzia delle relazioni sindacali, di cui non eravamo a conoscenza». Secondo Guido Corniolo (Savt) «sappiamo che ci sono più risorse, ci sono luci e ombre, speriamo che siano più le luci che le ombre». (danila chenal)