Rimborsopoli: Pastoret, Union valdôtaine esce immacolata
«E’ acclarata la tolale estraneità ai fatti contestati. L’Union valdôtaine e i suoi esponenti escono immacolati dalla vicenda giudiziaria». A sottolinearlo è il presidente Ennio Pastoret, commentando la sentenza della Corte di Appello di Torino sui costi della politica in Valle d’Aosta. «Vogliamo consentire a chi è stato pesantemente coinvolto nella vicenda la possibilità di presentarsi all’opinione pubblica dopo gli anni difficili nei quali hanno dovuto vivere con apprensione», ha proseguito Pastoret, presentandosi in una conferenza stampa al fianco di Ego Perron, Diego Empereur, Osvaldo Chabod e Guido Grimod (assente) assolti anche in secondo grado. «Chi ha operato a nome e per conto dell’Union valdôtiane ha agito con correttezza, trasparenza e onestà e mai ha agito per benefici personali», ha aggiunto Pastoret.
Empereur, stanco ma felice
«Sono stanco ma felice – ha detto Diego Empereur, unico degli imputati assolti che ha voluto parlare, capogruppo consiliare all’epoca dei fatti contestatigli – la sentenza è importantissima perché ci riconosce un’assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste, a dimostrazione del fatto che abbiamo sempre lavorato nel rispetto delle regole, della trasparenza e della tracciabilità». Rivolto ai giornalisti li ha invitati a «operare con cautela per evitare i pre-giudizi» e ha concluso «in politica le persone oneste non sono mosche bianche».
La Torre non era nell’Union all’epoca
Pastoret, infine, si è detto «dispiaciuto per tutti coloro che hanno subito una condanna». Del fatto di non aver citato il consigliere unionista Leonardo La torre nel comunicato stampa a commento della sentenza torinese dice: «nessuna ripicca né vendetta ma la volontà di collocare le cose nel giusto alveo: non tocca all’Union fare commenti su persone che al momento della contestazione dei fatti avevano un altro ruolo». (foto: Osvaldo Chabod, Ego Perron, Ennio Pastoret e Diego Empereur)(danila chenal)