Fiamme Gialle: «Molto da fare su controllo spesa pubblica nelle partecipate»
Più campanelli d’allarme – o spie accese che dir si voglia – che dovrebbero imporre quanto meno una riflessione.E’ quanto lanciato questo pomeriggio dai vertici della Guardia di Finanza di Aosta in occasione della conferenza stampa convocata per presentare i risultati dell’attività operativa 2016.«In Valle d’Aosta la spesa pubblica, in particolare nell’ambito delle società partecipate, è un tema sensibile e di stretta attualità», ha commentato il comandante delle Fiamme Gialle valdostane, Generale di Brigata Raffaele Ditroia, subito incalzato dal Tenente Colonnello Piergiuseppe Cananzi, comandante del Nucleo di Polizia Tributaria, al quale sono state tra l’altro delegate dalla Corte dei Conti le indagini sul Casinò di Saint-Vincent, che ha aggiunto: «A tempo debito, non appena potremo, comunicheremo gli esiti dei nostri approfondimenti. Uno dei settori più sensibili rimane sicuramente quello delle società a partecipazione pubblica o delle società miste. Oggetto di una nostra indagine, d’altra parte, è stata un’impresa idroelettrica (la Hydro Electrique Clavalité di Fénis, ndr) nella quale abbiamo riscontrato come alcuni privati spremessero un po’ troppo l’ente pubblico (il Comune di Fénis, ndr)».«Sul controllo della spesa pubblica c’è molto da fare perché in passato c’è stata forse una minore attenzione, con abitudini acquisite negli anni che si sono poi perpetuate, non andando nella direzione giusta», ha spiegato ancora il Generale Ditroia, che in merito al rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata in Valle d’Aosta, è stato pressoché tranchant: «Si tratta di un contesto sensibile alle infiltrazioni della criminalità organizzata, in particolare di quella di matrice calabrese, ma non da oggi. La Valle d’Aosta è stata concepita già tempo addietro come sede per il reimpiego del denaro proveniente da attività illecite».Un tempo c’era il Casinò, ora sono rimasti principalmente i «settori dell’edilizia, della gestione di cave, della ristorazione e quello turistico-alberghiero».I dati dell’attività operativa 2016Nel corso dell’anno passato – nell’ambito della lotta alle frodi fiscali – sono stati scoperti 34 evasori totali, ovvero persone che – «pur esercitando attività rilevanti ai fini fiscali» – non hanno presentato alcuna dichiarazione, per una base imponibile complessiva non dichiarata ammontante a 41 milioni di euro.Significativo anche il dato sull’Iva, con 34 interventi che hanno fatto emergere un’evazione dell’imposta sul valore aggiunto pari a 7,5 milioni di euro.In tema di contrasto all’economia sommersa, sono stati individuati 10 datori di lavoro che hanno impiegato 32 lavoratori ‘in nero’ e 24 irregolari, mentre in riferimento alla sussistenza dei requisiti di legge previsti per l’erogazione di prestazioni sociali agevolate, sono stati effettuati 46 controlli, dei quali 24 con esito positivo.Passando alla lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti, attività di competenza del Gruppo della Guardia di Finanza di Aosta comandato dal Tenente Colonnello Francesco Caracciolo, nel 2016 sono stati sequestrati oltre 3 kg di droga a carico di 17 soggetti, di cui 5 tratti in arresto.«Se considerati in proporzione, i dati riscontrati in Valle d’Aosta sono allarmanti, in quanto abbiamo notato un aumento dell’uso di stupefacenti da parte dei giovani – ha spiegato il Tenente Colonnello Caracciolo -. Basti pensare che uno degli ultimi nostri arresti è stato quello di un profugo sorpreso a spacciare a minorenni, ai quali siamo risaliti attraverso il controllo dei telefoni cellulari».Nell’ambito della lotta alla criminalità economico-finanziaria, sono state approfondite 51 segnalazioni di operazioni sospette dal Nucleo di Polizia tributaria di Aosta su delega del Nucleo speciale della Polizia valutaria, oltre alla denuncia di 4 soggetti per usura.Per quanto concerne i cosiddetti ‘controllo strumentali’, ovvero quelli relativi all’emissione o meno di scontrini o fatture, «sui 2164 controlli effettuati, abbiamo riscontrato mancate emissioni tra il 20% e il 30% dei casi», ha precisato ancora il Tenente Colonnello Caracciolo, che ha aggiunto: «Nel 2016 abbiamo eseguito qualche chiusura di attività, dopo aver rilevato quattro mancate emissioni nell’arco del triennio».Chiudendo con le operazioni di soccorso in montagna, il Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Entrèves e Cervinia ha effettuato 71 interventi a favore di 274 persone, delle quali 215 illese, 34 ferite e 25 purtroppo decedute.In un simile contesto, «i nostri uomini svolgono anche attività di Polizia Giudiziaria, dovendo vagliare eventuali responsabilità di qualcuno nel caso di incidenti in montagna, solitamente si tratta di guide alpine», ha concluso il Generale di Brigata Raffaele Ditroia.Nella foto, da sinistra, il Tenente Colonnello Piergiuseppe Cananzi, il Generale Raffaele Ditroia e il Tenente Colonnello Francesco Caracciolo.(pa.ba.)