Arresto psichiatra: «Contestiamo interpretazione dei fatti, si rischia ingiustizia»
Si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatoria di garanzia di questa mattina, Marco Bonetti, lo psichiatra aostano di 63 anni – in pensione dallo scorso 31 gennaio – sottoposto martedì agli arresti domiciliari in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare disposta a suo carico dal gip del Tribunale di Aosta, Davide Paladino.«Respingiamo integralmente le accuse, provvederemo a effettuare indagini difensive – ha commentato invece ai cronisti (ancor prima di entrare a palazzo di giustizia) il legale di Bonetti, l’avvocato Giuseppina Foderà -. Dobbiamo valutare quei fatti nell’ambito del sistema visto nel suo complesso, non estrapolandoli così e basta, perché altrimenti si corre il rischio di fare delle grosse ingiustizie».E ancora: «Bisogna tenere presente che quei fatti vanno inseriti nell’ambito della situazione italiana, in un contesto più generale. Noi non contestiamo i fatti, contestiamo la loro interpretazione».Marco Bonetti è finito al centro di un’inchiesta del Gruppo di Aosta della Guardia di Finanza per violenza sessuale, truffa pluriaggravata, peculato e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, dopo che in appena due mesi – tra novembre e dicembre 2016 – le Fiamme Gialle hanno documentato qualcosa come 18 episodi di molestie sessuali a danno di malate psichiatriche affidategli in cura dall’Azienda USL della Valle d’Aosta e 35 consegne di denaro, nella maggior parte dei casi singole banconote da 50 euro, che – secondo quanto emerso – sarebbero (anche) servite per ottenere certificati falsi nell’ambito di procedure avviate per il rinnovo di patenti di guida.«Il medico ha inoltre abusato della propria funzione consegnando ai pazienti farmaci ospedalieri nella sua disponibilità in ragione del suo servizio e in cambio di denaro», ha precisato il comandante del Gruppo di Aosta della Guardia di Finanza, Tenente Colonnello Francesco Caracciolo.Il legale difensore di Marco Bonetti, l’avvocato Giuseppina Foderà, questa mattina non ha avanzato richiesta di revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari al gip del Tribunale di Aosta, Davide Paladino.«Al momento non ne ravvedo la necessità», ha commentato il difensore, nella foto all’arrivo a palazzo di giustizia ad Aosta insieme al suo assistito.(pa.ba.)