Sitrasb: investimenti da capogiro al Traforo del Gran San Bernardo
Dati estremamente positivi, quelli approvati venerdì 21 aprile dall’assemblea degli azionisti della Sitrasb, la società italiana di gestione del Traforo del Gran San Bernardo, partecipata al 63,5% dalla Regione e al 36,5% dalla Società Autostrade Valdostane.Già, perché nell’ambito della presentazione del bilancio d’esercizio 2016, sono stati diversi gli elementi che hanno confortato i soci, nonostante il quadro congiunturale che permane in qualche modo perturbato.A partire dall’utile d’esercizio di 2.152.000 euro, «che nonostante una flessione del 12%, sostiene il confronto con quello conseguito nel 2015 (2.581.000 euro, ndr), anche alla luce del fatto che nel 2016 abbiamo incrementato di oltre 20 volte gli importi dedicati agli investimenti in sicurezza», spiega il direttore tecnico di Sitrasb, Eloi Savin.Più nel dettaglio, se è vero che gli importi relativi alle manutenzioni ordinaria e straordinaria ammontano a 1.218.000 euro (rispetto al milione 23 mila euro del 2015), la vera e propria impennata si è registrata negli «interventi di miglioramento funzionale, volti ad accrescere gli standard di sicurezza della tratta che abbiamo in concessione», precisa ancora l’ingegner Savin.Una cifra, quest’ultima, passata dai 200 mila euro del 2015 a 4.281.000 euro, destinati principalmente («in gran parte in regime di autofinanziamento») alla conclusione dei lavori nell’ambito dei lotti di competenza della galleria di servizio e sicurezza (martedì 19 aprile sono stati avviati i cantieri sul lato svizzero, di competenza dell’omologa società TGSB Sa), all’ammodernamento dell’impianto di ventilazione del Traforo e al potenziamento dell’impianto di videosorveglianza.Boom anche per quanto riguarda i transiti.«Un risultato importante, frutto dell’impegno di tutti e dei momenti di dialogo e di condivisione che abbiamo avviato in questi ultimi anni, a testimonianza della vocazione turistica del Traforo del Gran San Bernardo (il transito dei veicoli leggeri incide per il 94,09% sul totale, ndr), tenendo sempre ben presente che siamo degli incaricati di pubblico servizio, quindi attenti ai bisogni degli utenti e della realtà locale in cui operiamo. D’altra parte siamo consapevoli di avere ricevuto in prestito l’infrastruttura da chi arriverà dopo di noi, non l’abbiamo ereditata da chi c’è stato prima», dichiara il presidente di Sitrasb, Omar Vittone.Maggiori dettagli sul numero di Gazzetta Matin in edicola lunedì 24 aprile 2017.(pa.ba.)