Caso Longarini, la Procura di Milano chiede la proroga delle indagini
Alla luce del nuovo filone riguardante il reato di riciclaggio, che vede coinvolto Claudio Leo Personnettaz, colui che presentò Gerardo Cuomo all'ex procuratore capo facente funzioni di Aosta; nel mirino presunti fondi neri investiti a Praga
Alla luce dei nuovi sviluppi nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Milano che il 30 gennaio scorso portò agli arresti dell’allora procuratore capo facente funzioni di Aosta, Pasquale Longarini, e del suo amico-imprenditore Gerardo Cuomo, titolare del Caseificio Valdostano di Pollein, il pm Giovanni Polizzi – subentrato al collega Roberto Pellicano, neo procuratore capo di Cremona – ha chiesto al gip la proroga delle indagini.Già, perché gli approfondimenti investigativi – delegati al Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano – avviati per favoreggiamento e per induzione indebita a dare o promettere utilità, con un filone per abuso d’ufficio trasmesso per competenza tra fine aprile e inizio maggio ad Aosta, nelle ultime settimane hanno messo nel mirino un altro reato. Quello di riciclaggio.Da quanto appreso, dopo diverse perquisizioni effettuate di recente anche in Valle d’Aosta dalle Fiamme Gialle – su disposizione proprio del pm Giovanni Polizzi – risulta che tre personaggi (Claudio Leo Personnettaz, il manager Unicredit Massimiliano Fossati ed Edo Chatel) sono indagati per riciclaggio.Claudio Leo Personnettaz, imprenditore di Aosta da anni impegnato nel curare operazioni immobiliari in Repubblica Ceca, in particolare a Praga, (anche) attraverso la società DeDalo s.r.o. con sede proprio nella capitale ceca, risulta tra l’altro una figura chiave pure nel filone investigativo che vede direttamente coinvolto Pasquale Longarini, visto che – secondo la difesa dell’ex sostituto procuratore aostano – sarebbe stato proprio lui, considerata l’amicizia di lunga data, ad avergli presentato Gerardo Cuomo.Un testimone chiave, insomma, nell’ambito della difesa del magistrato sospeso, anche alla luce del fatto che – insieme a Cuomo – Personnettaz partecipò dal 13 al 15 settembre 2016 al viaggio in Marocco definito «una leggerezza» dallo stesso ex procuratore capo facente funzioni di Aosta.Sulla base degli accertamenti della Guardia di Finanza, nell’ambito del nuovo filone aperto per riciclaggio Claudio Leo Personnettaz avrebbe intrattenuto «rapporti con diversi cittadini italiani, perlopiù imprenditori» e che «tra i nomi emersi» dei clienti ci sarebbero anche quelli del patron dell’Atalanta, Antonio Percassi, e dell’ex allenatore della squadra bergamasca Edoardo Reja.Secondo gli atti di indagine, Percassi e Reja – così come gli altri imprenditori citati nelle informative – avrebbero «investito significative somme di denaro in operazioni immobiliari estere, in particolare nella città di Praga, attraverso svariate società, in buona parte anonime, riconducibili al controllo di Personnettaz», si legge.Personnettaz risulta indagato in quanto avrebbe – complici i «soci di fatto» Massimiliano Fossati ed Edo Chatel, commercialista aostano – realizzato «operazioni immobiliari all’estero (principalmente nella capitale della Repubblica Ceca, ndr) con risorse provenienti dalla commissione dei delitti tributari commessi da cittadini italiani, in modo da ostacolarne la provenienza delittuosa».Insomma, investimenti realizzati a Praga attraverso fondi neri. Almeno, questa è l’ulteriore pista investigativa imboccata di recente dagli inquirenti.Nella foto Pasquale Longarini all’arrivo al palazzo di giustizia di Milano per l’interrogatorio di garanzia del 3 febbraio scorso.(pa.ba.)