Lavoro: quasi un giovane su 3 è disoccupato
Economia & Lavoro
di Cinzia Timpano  
il 16/10/2017

Lavoro: quasi un giovane su 3 è disoccupato

Il segretario della Uil regionale Ramira Bizzotto punta il dito contro Garanzia Giovani: «basta sfruttamento, basta tirocinii mascherati da formazione per non assumere»

Lavoro: è allarmante anche chez-nous, il dato sulla disoccupazione giovanile: siamo al 30%, dato vicino alla media nazionale che però, ad esempio, è più del triplo rispetto alle province di Bolzano e Trento.
La disoccupazione è legata alla dispersione scolastica; giovani tra 15 e 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in corsi o percorsi formativi; i cosiddetti NEET (Not in employment, education or training). Ecco perchè si rende necessaria una revisione del sistema scolastico, unita a politiche attive del lavoro che potenzino gli interventi per le fasce più deboli.

I sindacati confederali oggi dal ministro Poletti

Dare lavoro ai giovani è una delle priorità dei sindacati confederali che oggi, lunedì 16 ottobre, nella Capitale, incontreranno il ministro per il Lavoro e le Politiche Sociali Giuliano Poletti.

«Serve occupazione di qualità, perchè se è vero che la percentuale dei giovani italiani che lavorano è cresciuta leggermentesi tratta di contratto a tempo determinato, spesso legati alla stagionalità, che non hanno stabilizzato il mercato, ma anzi hanno alimentato il mercato del precariato figlio del Jobs Act e dei voucher – ha spiegato il segretario della Cgil Domenico Falcomatà. Senza contare la riforma Fornero che ha bloccato generazioni di lavoratori, con i contratti a tempo determinato che superano l’85% del totale».

«Stop Garanzia Giovani»

Il  giudizio del segretario della Uil regionale Ramira Bizzotto è senza appello: «Dobbiamo gridare forte il nostro ‘basta’ a forme di sfruttamento come Garanzia Giovani (il programma del fondo Sociale Europeo e ministero del lavoro, recepito dalle amministrazioni regionali – ha detto – 8 ore di lavoro e anche più al giorno, retribuite con 500 euro, che spesse volte sostituiscono i contratti di lavoro. Lo stesso dicasi per tirocinii e forme di stage, che troppo spesso sono un’occasione di sostituzione del lavoro dipendente, uno sfruttamento inaccettabile dei giovani travestito da formazione».

Su Gazzetta Matin in edicola lunedì 16 ottobre, l’approfondimento sul tema lavoro giovanile e le richieste dei sindacati.
(cinzia timpano)

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