Caso Bcc: condannato a tre anni l’assessore Ego Perron
POLITICA & ECONOMIA
di Danila Chenal  
il 10/11/2017

Caso Bcc: condannato a tre anni l’assessore Ego Perron

L'assessore alle Finanze Ego Perron è stato condannato a tre anni di reclusione per ''induzione indebita a dare o promettere utilità'' nell'ambito dell'inchiesta per il trasferimento della filiale di Fénis della Banca di credito cooperativo valdostano; condannati a un anno anche Marco Linty e Martino Cossard

L’assessore alle Finanze Ego Perron è stato condannato a tre anni di reclusione per ”induzione indebita a dare o promettere utilità” nell’ambito dell’inchiesta per il trasferimento – mai andato in porto – della filiale di Fénis della Banca di credito cooperativo valdostano da una sede di proprietà a una in affitto, l’ex bar-ristorante Lo Bistrot, di proprietà dell’assessore. A succedergli dovrebbe essere Davide Perrin. La pena è sospesa per la condizionale ma Perron decade dalla carica di assessore e consigliere per gli effetti della legge Severino. Il Gup Davide Paladino ha accolto la richiesta formulata dal pm Luca Ceccanti.

La reazione

«La sentenza è una tegola in testa che non mi aspettavo» commenta a caldo un provato Perron. «Esco da tre anni di calvario, nei quali ho certamente commesso degli errori ma mi sento vittima di un accanimento giudiziario» aggiunge l’assessore che ha annunciato l’immediata richiesta di una riunione di maggioranza per valutare le immediate dimissioni senza aspettare i termini della legge Severino.

Gli altri coinvolti

Ugualmente coinvolti nella vicenda l’ex presidente della Bcc valdostana Martino Cossard e Marco Linty, attuale presidente dell’istituto bancario, che sono stati condannati a un anno di reclusione. Anche per loro la pena è sospesa. Il processo si è svolto con rito abbreviato nella mattinata di oggi. Nella scorsa udienza il gup aveva dichiarato inutilizzabili le intercettazioni della Dda di Torino (svolte fino all’aprile 2015) perché realizzate in un altro procedimento.

Reazioni dal Consiglio Valle

«Si sono vantati di aver riportato le lancette al 10 marzo: in realtà hanno ostacolato il cambiamento e restaurato un sistema che oggi conferma il suo livello di degrado politico e morale» È quanto dichiarano i gruppi consiliari Alpe, Area Civica-Stella Alpina-Pour Notre Vallée e Gruppo Misto alla luce delle attuali vicende giudiziarie. «Occorre adesso una reazione pronta e decisa, a cui è chiamata tutta la Valle d’Aosta».
(da.ch.)

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