Stufa difettosa, dottoressa salvata da cane in attesa di adozione
Viva per miracolo. E grazie a un cane, non suo. Se l’è vista brutta Oriana Lo Piano, medico ortopedico che presta la sua opera nelle missioni e per le Ong in Africa Occidentale. Oriana ha rischiato di morire soffocata dal monossido di carbonio sprigionato dalla stufa a pellet nella sua abitazione di Moron di Saint-Vincent nella quale si è trasferita da poco.
Racconta: «Sabato 18 mattina sono stata svegliata verso le sei dal mio gatto che voleva uscire. Mi sono alzata e gli ho aperto la porta. Non ho notato nulla di strano e vista l’ora me ne sono tornata a letto». Prosegue nel racconto: «Verso le 7.30 Berto si è avvicinato al mio letto e ha iniziato a uggiolare e guaire ma io mi sentivo intontita, le forze mi mancavano. Ho cercato di calmarlo ma continuava a guaire. Poi si è allontanato e si è messo a vomitare all’ingresso. Ho fatto uno sforzo e mi sono alzata per raggiungerlo. A quel punto mi sono accorta che il tubo della stufa si era staccato dalla canna fumaria nel muro che era annerito. Ho capito cosa stava accadendo e con un residuo di forze ho spalancato porte e finestre».
Dopo aver arieggiato, il medico ha telefonato a un’amica per chiedere aiuto. «Ho riconosciuto tutti i sintomi dell’avvelenamento. Per fortuna sono medico e ho preso immediatamente le contromisure».
Oriana ora è preoccupata per Berto che «dovrò lasciare perché torno in Africa. Ritornerà in stallo dalla mia amica Rosita che si occupa di salvare i cani dalle peerrera, i canili spagnoli. E’ così dolce che una famglia se la merita dopo tutte le brutte esperienze passate».
Il Breton che ha salvato una vita arriva dalla Spagna dove, dopo essere stato abbandonato, è finito in un canile dove sarebbe andato incontro a morte sicura se non fosse intervenuta Rosita che da anni fa parte dell’Associazione Salva un cane Emergency Group e che non esita a dire «è stato un gesto eroico dei nostri amici a quattro zampe».
Artaz da anni impegnata nella campagna per salvare gli animali delle perrera spera per Berto un’adozione.
(da.ch.)