Una maratona di idee per progettare l’Aosta del futuro
Una maratona di idee per progettare l’Aosta del futuro e rigenerala. La sfida la lancia la nuova associazione culturale “Aosta Future Camp”: un hackathon – il primo in Valle d’Aosta – per mettere a confronto cittadini, soprattutto giovani, desiderosi di confrontarsi in quello che il professore dell’università della Valle d’Aosta, Patrick Vesan, definisce «momento di innovazione partecipata».
L’iniziativa, insieme alla nuova associazione presieduta dall’albergatore e docente, Alessandro Cavaliere, è stata presentata oggi, giovedì 14 dicembre, nel corso di un “think tank seminar” nella sede di Saint-Christophe dell’Uni VdA, introdotto dal rettore Fabrizio Casella, al quale hanno preso parte anche gli studenti dell’ateneo valdostano e, come uditori, sindaco e vice sindaco del capoluogo regionale.
Hackaton “L’Aosta che vorrei”
Il “contest” è in programma alla Cittadella dei Giovani di Aosta dalle 12 di sabato 17 alle 12 di domenica 18 marzo 2018. I ragazzi, portatori di idee innovative, si confronteranno su cinque aree tematiche legate alla città di Aosta: arte e bellezza, educazione e integrazione, imprenditorialità, turismo e ambiente. Ventiquattro ore – come da copione degli hackathon- al termine delle quali «ci immaginiamo possano essere realizzati piccoli progetti ma molti concreti e realizzabili», auspica Fabio Molino, vice presidente della neo associazione, nonché componente del direttivo della Cittadella dei Giovani. I progetti migliori saranno premiati in Comune, ad Aosta. Premi e modalità in genere sono in fase di definizione.
Il venerdì che precederà l’hackathon è in programma un “Ted style talks”. Sempre alla Cittadella, alcuni personaggi avranno 15 minuti ciascuno per raccontare le loro esperienze fatte di progetti realizzati.
Aosta Future Camp
«Siamo un gruppo di persone che si sono ritrovate in una sera d’estate e hanno iniziato a ragionare sulla città, sul futuro dei nostri figli, sul fatto che facciano esperienze fuori Valle, ma che poi possano tornare – spiega Alessandro Cavaliere -. Aosta è una città stupenda, ha grandi potenzialità, magari ancora inespresse. Vogliamo condividere l’urgenza di fare qualcosa di prospettico. Possiamo fare politica, nel senso di impegnarci per il bene della polis, anche senza essere degli amministratori o dei candidati. Noi portiamo passione e credo che il cittadino debba assumere iniziative da proporre a livello progettuale, avendo una visione e ben chiaro quello che desidera per i prossimi dieci anni e più».
(lu.me.)