Fondi dei gruppi: condannati Empereur, Morelli e Louvin
L'inchiesta della Corte dei Conti della Valle d'Aosta sulla gestione dei fondi dei gruppi consiliari ha portato alla condanna dell'ex capogruppo Uv (30 mila euro), dell'ex consigliere di Alpe (1.500 euro) e dell'attuale vice presidente del Consiglio Valle (8.000 euro)
Trentamila euro per l’ex capogruppo dell’UV Diego Emereur, 1.500 e 8.000, rispettivamente, per gli ex capigruppo di Alpe Roberto Louvin e Patrizia Morelli. Queste le condanne inflitte dalla sezione della Corte dei Conti della Valle d’Aosta nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dei fondi dei gruppi consiliari tra il 2008 e il 2013.
Diego Empereur
Per quanto riguarda l’ex consigliere Uv, nella sentenza pubblicata martedì, la condanna si riferisce agli 8.905,8 euro per «auguri o a regali natalizi verso destinatari indeterminati», ai 408,21 euro di spese di riscaldamento per un immobile di Morgex (utilizzato anche dal Savt) e ai 16.782,10 euro di fondi per i gruppi spesi, ma non giustificati da «alcuna documentazione». Ricordiamo che il procuratore Roberto Rizzi aveva chiesto per Empereur un risarcimento di 657 mila euro, con 582 mila legati ai contributi destinati alla società editrice de “Le peuple valdôtain”, sul quale, secondo una perizia, lo spazio dedicato al gruppo consiliare è stato «costantemente inferiore di alcuni punti percentuali» rispetto alle spese sostenute.
La corte, composta dal presidente Paolo Cominelli, dal giudice relatore Eugenio Musumeci e dal giudice Donato Centrone, invece, ha ritenuto prescritte le spese relative all’immobile di Morgex per l’anno 2009, mentre sono risultate ammissibili quelle relative al sito internet del Mouvement.
Roberto Louvin
Per quanto concerne, invece, Roberto Louvin, la Corte ha dichiarato estinte le spese del 2009 e del 2010, tenendo in considerazione solamente quelle relative al 2011. Ammissibili sono risultati i 500 euro riguardanti un ricorso al Tar (nomina del direttore di un’agenzia regionale), in quanto considerati come spesa «ispirata da un intento politico». I giudici hanno invece ritenuto inammissibili le altre spese, in quanto «risulta ovvia l’impossibilità di finanziare grazie ai contributi regionali, regalie squisitamente private» che si traducono in 554,4 euro per le sveglie con il logo di Alpe, in 267,75 euro per il dono al figlio di un consigliere del movimento, e in 540 euro per 27 regali di Natale ai del Consiglio Valle.
Patrizia Morelli
Infine, la condanna dell’attuale vice presidente del Consiglio Valle, Patrizia Morelli, riguarda 4.719 euro per un sondaggio commissionato da Alpe, nonché 2.500 euro destinati al circolo Espace populaire. Al contrario, i giudici hanno ritenuto ammissibili le spese per i contenziosi legali, considerati «strumento di lotta politica del gruppo stesso» al pari di 9.288,03 euro per tre giudizi relativi all’ineleggibilità di consiglieri regionali di un altro gruppo. Sullo stesso piano figurano le spese per convegni, la pubblicazione del bilancio su un giornale e la donazione di 500 euro all’associazione Scuola di pace della Valle d’Aosta.
(al.bi.)