Parlamentari: autonomia della Valle d’Aosta esce rafforzata
Il deputato Rudi Marguerettaz e il senatore Albert Lanièce hanno tracciato il bilancio del quinquennio in Parlamento
«Non sono disponibile a ricandidarmi in un clima di contrapposizioni. Se si superassero i limiti dei due blocchi autonomisti, potrei riconsiderare la mia decisione». Lo ha ribadito il deputato Rudi Marguerettaz che in mattinata ha tracciato, insieme al senatore Albert Lanièce, il bilancio delle attività svolte in Parlamento nella XVII legislatura «nella quale la Valle d’Aosta ha rafforzato la sua autonomia» concordano i due parlamentari. Ha aggiunto Marguerettaz: «Nei rapporti con Roma le divisioni dell’ultimo anno in Consiglio Valle hanno inciso negativamente».
Sì di Lanièce
Conferma la sua disponibilità a un secondo mandato Lanièce: «Ho riproposto la mia candidatura al Movimento. Sono pronto a mettere a disposizione i cinque anni di esperienza maturati». Per entrambi i parlamentari della lista Vallée d’Aoste «una legislatura positiva nella quale la Valle d’Aosta ha visto l’ampliamento delle sue competenze statutarie e il rafforzarsi della sua autonomia».
Più autonomia
Cita il senatore il dossier dei rapporti con lo Stato e il recupero di circa 800 milioni di euro «aspetto non banale che ha permesso una maggiore disponibilità di fondi in bilancio negli ultimi due anni». «Un’altra battaglia importante – ha proseguito Lanièce – è stata quella che ha portato all’esclusione del pagamento dell’Imu dei terreni agricoli di montagna».
Tra le iniziative per il mondo dell’agricoltura i parlamentari annoverano «la valorizzazione della viticoltura di montagna, l’incremento del fondo per la zootecnia, l’esclusione della presentazione del certificato antimafia da parte delle aziende agricole che ricevono fondi Pac fino a 25 mila euro».
Altro obiettivo centrato «l’esclusione dell’obbligo di cessione delle quote di partecipazione negli impianti idroelettrici da parte dei Comuni». Entrambi ha sottolineato «il rapporto continuo con le associazioni e le professionalità del territorio». Marguerettaz porta a esempio le lotte al fianco dell’Adava per «l’abolizione della clausola del parity rate», dei Vigili del fuoco Volontari «che restano nelle associazioni no-profit», delle guide alpine, del Corpo forestale.
(danila chenal)