Rapina aggravata a un pusher: arriva la terza condanna
Nel collegiale di mercoledì, i giudici hanno condannato a 2 anni e 20 giorni di reclusione il 20enne Achraf Laabid El Bagari, che insieme ad altre persone aggredì un coetaneo che aveva dato soldi falsi come resto per l'acquisto di hashish
Arriva anche la terza condanna per l’episodio di rapina aggravata ai danni di un 20enne aostano, poi rivelatosi un pusher, avvenuto nel luglio del 2017 nella zona dell’area sportiva del Montfleury e che aveva portato all’arresto di quattro ragazzi residenti in Valle d’Aosta.
Dopo le condanne a Tarik Tuli (21 anni) e Riccardo Tripodi (21 anni) e dopo l’assoluzione per insufficienza di prove di Andrea Bernardo Ciddio (19 anni), è toccato al 20enne Achraf Laabid El Bagari, che nel collegiale di mercoledì mattina si è visto infliggere 2 anni e 20 giorni di reclusione, con 400 euro di multa, dai giudici Anna Bonfilio, Maurizio D’Abrusco e Marco Tornatore.
I fatti
Durante l’udienza di mercoledì, che ha portato l’imputato alla scelta del rito abbreviato, la pm Eugenia Menichetti ha ricostruito i fatti convulsi di quella notte. «La persona offesa, nei pressi del campo sportivo, vede sopraggiungere un’autovettura che alla sua vista frena bruscamente; quattro ragazzi scendono e compiono una brutale aggressione – sottolinea Menichetti, entrando poi nei dettagli –. Come emerso poi in sede di interrogatori, la vittima aveva ceduto dello stupefacente, dando in resto dei soldi falsi», ossia due banconote da 20 euro, in resto ai 50 euro dati dai futuri aggressori per pagare 10 euro di hashish. «Individuati i responsabili – continua Menichetti –, Tripodi inizia l’aggressione, poi proseguita dagli altri», ma la «condotta più aggressiva» è portata avanti da «El Bagari», perché dopo che alla vittima viene sfilata la giacca (da Tripodi ndr.), contenente portafoglio e cellulare, e buttata sulla macchina, egli «insegue la vittima, la sbatte contro una protezione di metallo, poi cerca di caricarla in macchina» procurando anche delle lesioni, visto che il ventenne «sbatte la testa sul montante della portiera e inizia a sanguinare». In quel momento, però, sopraggiunge un’auto «che pone fine all’aggressione».
Da qui la richiesta della pm Menichetti, vista la «personalità» di Achraf Laabid El Bagari, «persona particolarmente incline a delinquere», formulata in 3 anni e 10 giorni di reclusione.
La difesa
L’avvocato difensore, Federico Fornoni, ricostruisce le modalità che hanno portato all’aggressione, nata in quanto gli autori «cercavano di riprendere le proprie banconote». Fornoni sottolinea che le «lesioni hanno portato a cinque giorni di prognosi». Mentre l’avvocato considera oggettiva l’aggravante per l’aggressione perpetrata da più persone, lo stesso chiede attenuanti in quanto El Bagari, proprio alla luce della compravendita di droga, avrebbe agito nell’esercizio arbitrario delle proprie ragioni: «E’ come se avesse chiesto a qualcuno di cambiare delle banconote e questo gliele avesse restituite false».
Ricordiamo che Achraf Laabid El Bagari, per cui è stata respinta l’istanza per la richiesta dei domiciliari, è detenuto anche per la condanna a due anni, in quanto considerato colpevole dell’accoltellamento di due fratelli, avvenuto nel 2016 in un locale notturno di Quart.
(al.bi.)