Alessandro Di Battista (M5S), show ad Aosta davanti a 350 persone
È un vero show quello di Alessandro Di Battista, l’ex deputato del M5S che ha fatto tappa ad Aosta mercoledì 7 febbraio nel suo tour a sostegno dei candidati regionali alle elezioni politiche di marzo.
«Per me la politica è questo, anche qui, al freddo in Valle d’Aosta. La politica va fatta fuori dai palazzi. Mi faccio il mazzo anche da non candidato perché quello che conta è portare avanti i progetti del Movimento 5 Stelle».
Oltre 350 persone, fra simpatizzanti, attivisti e «scettici», si sono presentati all’appuntamento in piazza Chanoux. Di Battista snocciola il programma, racconta aneddoti, denuncia il «forte distacco dalla realtà che hanno in parlamento», definisce l’Italia un «Paese rovinato dal silenzio degli onesti», ma i problemi della Valle d’Aosta sono assenti dalla scaletta. Solo un breve accenno alla ferrovia Aosta-Torino: «Ci hanno preso per il c… trasformando il finanziamento pubblico in rimborso elettorale, miliardi di soldi nostri che sarebbero serviti per rimodernare la vostra ferrovia sono finiti nelle tasche dei partiti politici».
Voto di scambio
Di Battista parla del voto di scambio in Sicilia, «che probabilmente c’è anche qui, cambiano solo le tariffe», e per oltre un’ora racconta ai valdostani la sua esperienza come parlamentare: corruzione, conflitti di interesse, scandali della politica nazionale, «che si possono far cessare solo se la politica non diventa una professione, ma è fatta da persone oneste».
Oltre a ribadire che non una candidatura per queste elezioni è esclusa, l’ex parlamentare sottolinea che «non ci sarà nessuna alleanza, perché i 5 stelle sono coerenti e non hanno nessuna intenzione di tapparsi il naso con la logica del meno peggio» e attacca duramente Berlusconi, a cui «qualcuno dovrebbe chiedere non se ha pagato Cosa nostra, ma se non si vergogna di averlo fatto».
I candidati valdostani del M5S
Il comizio è stata l’occasione per i candidati valdostani di presentarsi agli elettori. «Mi sono candidato perché provavo empatia per chi non è fortunato come me, spiega Luciano Mossa, in lizza per il Senato. Mossa denuncia la mala sanità «per cui ci sono tempi di attesa lunghissimi in quella pubblica, mentre pagando si può anche passare da un giorno all’altro» e ribadisce che «l’Italia non è dei politici, è nostra».
Elisa Tripodi vuole invece «portare in Parlamento le problematiche del nostro territorio, perché ci siamo fatti conoscere solo per gli scandali» e riferendosi alle vicende giudiziarie delle ultime ore, sottolinea che «non è possibile apprendere l’onestà. Onesti lo si è».
(sara sergi)