Inchiesta Blu belga, tre condanne e due assoluzioni
CRONACA
di rprodoti il
26/03/2018

Inchiesta Blu belga, tre condanne e due assoluzioni

Inchiesta Blu Belga, due anni di reclusione per Guido Chaussod, un anno e otto mesi per Paolo Consol e 5000 mila euro di ammenda per Cassiano Treboud. Sono le condanne comminate oggi, lunedì 26 marzo, dal giudice monocratico del Tribunale di Aosta Marco Tornatore, nel processo di primo grado inerente l’inchiesta sul mondo dell’allevamento valdostano. Le indagine erano state svolte dal Corpo Forestale della Valle d’Aosta.

L’inchiesta

L’inchiesta riguarda un traffico di bovini piemontesi, secondo l’accusa  illecitamente trasportati in Valle d’Aosta, dove si sarebbero apposte delle marche auricolari e microchip rimossi da bovini autoctoni, nel frattempo deceduti o macellati clandestinamente per farli sparire. Dei 15 imputati che originariamente erano coinvolti nell’inchiesta, Chaussod, Consol, Treboud, Marco Cerise e Piergiorgio Colleoni hanno chiesto il rito ordinario.

Movente: risparmio sullo smaltimento delle carcasse

Per il pm Luca Ceccanti, il movente della condotta illecita era di «natura economica. Per quanto non abbia avuto un effetto diretto di arricchimento per gli imputati l’obiettivo era di avere un risparmio illecito sullo smaltimento delle carcasse».

Ceccanti aveva chiesto 2 anni e 2 mesi di reclusione per Chaussod, l’allevatore di 64 anni di Nus (difeso da Giovanni Borney del foro di Aosta), considerato la figura prevalente dell’inchiesta. «Dalle intercettazioni emerge il suo ruolo di ideatore di tutta l’attività, di intermediario e di esecutore», dice Ceccanti.

Per Consol, condannato a 1 anno e 8 mesi, erano stati chiesti 2 anni di reclusione. Gli avvocati Enrico Visciano e Alfredo Partexano del foro di Milano hanno già annunciato che ricorreranno in appello.

Consol è stato condannato di fatto per aver violato il sigillo di una marca auricolare di un suo bovino morto, per apporlo su un bovino acquistato in u’azienda non valdostana senza aver effettuato alcuna dichiarazione.

Per Treboud il pm Ceccanti aveva chiesto 6 mesi di arresto, ed è stato condannato a 5000 mila euro di ammenda.

A Treboud venivano contestate 7 carcasse smaltite illecitamente nella concimaia della sua stalla. Per i due assolti Cerise (difeso da Marialuisa Bravo del foro di Ivrea) e Colleoni (difeso da Viviane Bellot del foro di Aosta) erano stati chiesti 6 mesi, rispettivamente di arresto e reclusione.

(sa.se.)

 

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