Truffa e furto ad anziani: si fingono tecnici del gas, arrestati
Gli uomini della Squadra mobile di Aosta hanno scoperto due cittadini albanesi residenti del bresciano; a loro carico almeno un caso a Morgex e uno ad Aosta, sempre a danno di persone anziane
Si spacciavano per tecnici del gas e, una volta guadagnata la fiducia delle vittime con alcuni stratagemmi, mettevano in atto truffe e furti. Le denunce degli anziani che hanno subito il raggiro, però, hanno permesso agli uomini della Squadra Mobile di Aosta, sezione reati contro il patrimonio, di mettere le mani su Emiliano Marvataj, 22 anni, e Koledio Melaca, 24, cittadini albanesi, residenti del bresciano e con precedenti specifici, finiti agli arresti domiciliari con le accuse di concorso in furto aggravato, circonvenzione di anziani e truffa per essersi finti impiegati di pubblico servizio.
I fatti
I fatti risalgono all’autunno del 2017 e riguardano, in particolare, due casi avvenuti a Morgex e Aosta, prontamente denunciati dalle vittime. «Il monitoraggio è proprio partito dalla segnalazione effettuata dagli anziani – sottolinea Sergio Cosentino, responsabile della Sezione reati contro il patrimonio -. Grazie anche alla collaborazione dei carabinieri di Mondovì (luogo in cui è stato accertato almeno un altro caso simile, come del resto avvenuto anche in altre parti del Nord Italia ndr.), siamo riusciti a identificare questi due personaggi». Il modus operandi è sempre lo stesso. «Si presentavano in casa di persone anziane e ne carpivano la fiducia spacciandosi per tecnici del gas – continua Cosentino -. A volte proponevano l’installazione di rilevatori di fughe di gas, che venivano rivenduti a prezzi ben superiori al loro valore, mentre in altri casi si proponevano di rilevare il buon funzionamento. In questo modo, effettuavano misurazioni in tutta la casa, rubando tutto ciò che trovavano: libretti postali, carte di credito e gioielli. Grazie alla prontezza e alle descrizioni di un signore ottantenne e una donna ultrasettantenne, siamo riusciti a risolvere il caso».
Controlli in questura
Aggiunge alcuni dettagli l’ispettore superiore Gino Tosetti, che sottolinea come fondamentali siano stati «i controlli effettuati in Questura, dove abbiamo incrociato tutti i dati relativi ad aziende che richiedevano l’autorizzazione per controlli e installazione di rilevatori».
Importante denunciare
«E’ importantissimo denunciare fatti di questo genere – conclude il Commissario capo Melania Caruso -. Se si rimane vittima o si hanno notizie di reati simili, non bisogna vergognarsi, ma segnalare immediatamente la cosa. Solo grazie alle segnalazioni possiamo ottenere risultati e valutare se ci siano altri episodi a carico. Inoltre, consiglio di non aprire a sconosciuti: sempre meglio verificare presso le società da cui i tecnici dicono di essere incaricati».
(alessandro bianchet)