Associazione per delinquere e corruzione, il Pm aveva chiesto l’arresto di Rollandin
A formulare la richiesta di custodia cautelare in carcere per l'ex governatore erano stati prima il procuratore capo di Aosta Paolo Fortuna e poi il pm Luca Ceccanti; a respingerla
All’indomani della chiusura dell’indagine in cui l’ex presidente della Regione Augusto Rollandin è indagato per associazione per delinquere finalizzata a commettere delitti contro la pubblica amministrazione, assieme ad altre sei persone, si apprende che era stata avanzata la richiesta di custodia cautelare in carcere per l’ex governatore prima dal procuratore capo di Aosta Paolo Fortuna e dal pm Luca Ceccanti.
No del Gip
A respingerla è stato il Gip di Aosta Giuseppe Colazingari a fine aprile. Il gip, pur non ravvisando le esigenze cautelari, ha confermato il quadro indiziario del delitto di corruzione. Rollandin è accusato di associazione a delinquere finalizzata alla “corruzione continuata per plurimi atti contrari ai doveri d’ufficio” insieme all’ex manager pubblico Gabriele Accornero e all’imprenditore Gerardo Cuomo, la cui azienda di distribuzione alimentare avrebbe beneficiato di un affitto ‘vantaggioso’ in un capannone di proprietà di una partecipata della Regione. In cambio l’imprenditore avrebbe fornito – in base alle indagini – supporto elettorale a Rollandin nelle regionali del 2013 e a candidati a lui vicini nelle comunali del 2015.
Le esigenze cautelari che richiedevano l’arresto di Augusto Rollandin, secondo la procura di Aosta, erano il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove (quindi non quello di fuga). La richiesta era stata fatta a seguito delle indagini – compresi diversi interrogatori a persone più o meno coinvolte nell’operazione immobiliare a vantaggio del Caseificio valdostano – condotte dopo l’arresto di Gabriele Accornero e Gerardo Cuomo, avvenuto l’8 novembre 2017 (entrambi erano finiti ai domiciliari, poi revocati).
(re.newsvda.it)