Di Maio, l’autonomia è un dettato costituzionale e non si tocca
Il leader le M5S è salito ad Aosta per chiudere la campagna elettorale; dal palco dell'Hostellerie du Cheval Blanc ha dato ampie garanzie sullo Statuto
«L’autonomia non sta nel nostro contratto per una semplice ragione che sicuramente chi ci critica ha dimenticato: l’autonomia è una norma costituzionale e nessuno la può toccare». Lo ha sottolineato Luigi Di Maio che, venerdì 18 maggio, dal palco dell’Hostellerie du Cheval Blanc di Aosta, ha lanciato le sue frecciate velenose di fronte a una platea numerosa e che applaude a scena aperta il suo leader. Ha aggiunto: «Noi vogliamo lavorare per ampliarla, qualora voi lo riteneste opportuno, discutendone assieme e offrendola anche ad altre regioni».
Acceleratore sull’onestà
Ma soprattutto preme sull’acceleratore per quanto riguarda l’onestà: «Altri ne parlano, noi facciamo proposte trasparenti e messe a disposizione di tutti e sulle quali tutti possono intervenire e votarle o meno». E prosegue: «I fatti di questi giorni sono chiari: il metodo di governare è stato sempre quello dei favori personali in cambio di consenso. E’ ora di cambiare o no?». «Le cose che hanno promesso in campagna elettorale avrebbero potuto farle in 40 anni di governo – calca Di Maio nel suo intervento – invece noi vogliamo una vera autonomia in Valle d’Aosta, quella che porta dal basso verso l’alto le decisioni, non quella delle segrete stanze».
E’ categorico il leader “giallo” rispetto al cattivo governo che la Valle d’Aosta ha avuto: «Non è certo dicendo che si difende l’autonomia che si spendono bene i soldi che i cittadini affidano ai politici, ma come li si spende perché è bene che le risorse del territorio restino sul territorio, ma è anche bene che si renda conto ai cittadini di come si spendono. Basta con la politica dei favoritismi e dei personalismi».
E indica quelle che per il suo movimento sono le priorità in campo amministrativo: «Grandi opere? No, grazie, opere che servano ai cittadini e anche alla Valle. le decisioni su come spendere dovranno essere prese da voi e non da una cerchia ristretta. Non un aeroporto per far atterrare Renzi, ma trasporti efficienti, marketing turistico , sostegno alla piccola e media industria e sostegno all’agroalimentare e alle famiglie».
(bruno fracasso)