Aziende e auto intestate a prestanome, indagato un valdostano
C'è anche il nome di Fabrizio Avondoglio nell'avviso di conclusione delle indagini preliminari relativo all'inchiesta condotta dalla DdA di Cagliari, che vede in prima fila l'uomo d'affari Flavio Carboni
C’è anche un valdostano, Fabrizio Avondoglio, 56 anni di Emarèse, tra gli indagati per il presunto giro di soldi, utilizzati per intestare auto di lusso, barche e quote societarie a dei prestanome, per schermare, in realtà, le proprietà di Flavio Carboni.
Gli indagati
Questo quanto emerge dalla chiusura delle indagini preliminari della Dda di Cagliari, legate all’inchiesta condotta dal Nucleo di polizia economica e finanziaria della Guardia di finanza del capoluogo sardo, che vede in prima fila, appunto, Flavio Carboni, 86 anni, il faccendiere già condannato per il crac del Banco Ambrosiano e per il caso P3, in compagnia della moglie Antonella Pau, 50 anni, Lorenzo Dimartino (51 anni di Napoli) e Maria Laura Scanu Concas (68 anni residente a Roma), tutti indagati per associazione a delinquere finalizzata al trasferimento fraudolento di valori.
Sempre nella stessa inchiesta, con l’accusa di trasferimento fraudolento di valori, figurano anche il figlio di Carboni, Diego, 39 anni, Domenico Manzotti (70 anni di Lubriano), Leonardo Leporatti (46 anni di Viterbo), Riccardo Piana (54 anni di Comerio), Ugo Benedetti (78 anni di Cagliari), Luisella Corda (55 anni di Iglesias) e, appunto, Fabrizio Avondoglio.
L’accusa
Secondo l’accusa, dal 2009 al 2016, Carboni, Pau (insieme a Lorenzo Dimartino e Maria Laura Scanu Concas, più una quinta persona non più in vita), avrebbero intestato a dei prestanome auto di lusso, polizze assicurative e quote societarie per schermare la provenienza del denaro riconducibile allo stesso Carboni.
(re.newsvda.it)