Bilancio VdA: passa in Consiglio con 18 voti a favore
La minoranza denuncia il taglio all'Irpef e al Bon de chauffage
Il bilancio di previsione per il 2018 della Regione Valle d’Aosta passa con 18 voti a favore dell’attuale maggioranza (Uv, Uvp, Alpe, Sa, Gm), 14 astensioni (Lega VdA, Mouv’ e M5S) e 3 contrari (Impegno civico). La minoranza denuncia il taglio all’Irpef e al Bon de chauffage
Gli emendamenti
Dei tredici emendamenti presentati dal gruppo Impegno civico, ne sono stati approvati tre. Il primo, approvato con 25 voti a favore e 10 astensioni (Lega VdA e Mouv’), riguarda gli incentivi di natura urbanistica per la riqualificazione di fabbricati e di aziende turistici. Il secondo, approvato all’unanimità così come modificato su proposta dell’Assessore Bertschy, riguarda il Programma strategico di interventi per l’infrastruttura ferroviaria ed è volto a giungere nel primo semestre del 2019 al dibattito in Aula consiliare e alla sua approvazione definitiva. Approvata all’unanimità anche l’iniziativa che prevede l’affidamento per la progettazione definitiva dell’elettrificazione della tratta Ivrea-Aosta entro il primo semestre 2019.
Sì unanime inoltre all’emendamento del M5S riguardante la Compagnia valdostana delle acque per garantire assoluta priorità nello sfruttamento delle acque agli usi umani, agricoli-zootecnici e ambientali, rispetto a quelli idroelettrici e nell’allocazione di investimenti alle opere di prevenzione del degrado ambientale in conseguenza del cambiamento climatico.
Bilancio a metà
Un bilancio che la maggioranza fatica a riconoscere come proprio e che la Lega e il Mouv’ disconoscono dopo le ultime modifiche apportate. La Lega Valle d’Aosta ha criticato aspramente le modifiche presentate dall’attuale maggioranza al testo varato dalla Giunta precedente, presieduta da Nicoletta Spelgatti. La Lega lamenta «la cancellazione degli sgravi Irpef e del Bon de Chauffage» e denuncia «avete messo le mani in tasca a 74 mila valdostani togliendo loro quei cinque milioni di euro che noi avevamo messo a disposizione». La denuncia è del capogruppo del Carroccio Andrea Manfrin.
Sulla stessa lunghezza d’onda Stefano Ferrero, capogruppo di Mouv. «Noi crediamo che le modifiche apportate al bilancio siano lo specchio di una vecchia cultura dell’immobilismo. La cultura di chi non si accorge che le cose sono cambiate, di chi continua a governare con i soliti metodi: privilegi agli amici, sostenere allo sfinimento scelte che sono sbagliate, tagliare risorse ai cittadini».
Sulla manovra finanziaria nel suo complesso è stata chiara la bocciatura del Movimento 5 stelle. «In questo bilancio leggo solo un tentativo di sopravvivenza: si va avanti finché ci sono risorse, poi si vedrà. È la stessa cosa fatta per il Casinò: nessun piano di rilancio industriale, solo una flebo per farlo restare in vita». E’ l’intervento di Luciano Mossa. Il capogruppo di Impegno Civico, Alberto Bertin, ha invece puntualizzato. «Tra i due bilanci della vecchia e della nuova maggioranza le differenze sono estremamente limitate e prevale la continuità: in termini finanziari la differenza si concretizza in meno dell’1 per cento».
(d.c.)