Baracca in riva alla Dora: la coppia croata sfrattata dice no ad altre sistemanzioni
La storia di Milena Petrovic e del marito Svetozar finisce in Consiglio Valle
Sfrattati dalla baracca rifiutano altre sistemazioni. La storia di Milena Petrovic e del marito Svetozar, coppia croata raggiunta da un’ordinanza di sgombero della baracca lungo la Dora nella quale vivono, finisce in Consiglio Valle.
A sollevare la questione in aula è la consigliera di Impegno civico Daria Pulz. «Ci chiediamo quale potrà essere la sorte della famiglia una volta che lo sgombero sarà eseguito. Stiamo parlando di persone fuggite dal loro Paese devastato dalla guerra per raggiungere l’Italia», ha evidenziato Pulz. La consigliera ha manifestato grande preoccupazione per la sorte delle persone coinvolte.
Baracca abusiva
Così l’assessore alle opere pubbliche, Stefano Borrello.
«La baracca è abusiva sia per quanto attiene l’occupazione della superficie demaniale sia per i permessi di costruzione comunale. Sono state effettuate le dovute segnalazioni per trovare una soluzione provvisoria per la famiglia. Questa è stata informata tramite una lettera affissa alla baracca. Infatti non è stato possibile rintracciarla diversamente. I nostri uffici segnalano che, oltre ad essere abusiva e rappresentare un intralcio per la pista dell’aeroporto, la permanenza in questa struttura è un pericolo per gli occupanti. La baracca è già stata raggiunta dell’acqua della Dora.
I signori hanno rifiutato sistemazioni provvisorie proposte e abbiamo saputo che nei mesi invernali ritornano nel loro Paese d’origine. L’amministrazione regionale sia per l’aspetto della gestione del territorio che per le politiche sociali pone in essere tutte le iniziative necessarie appena viene messa a conoscenza delle situazioni problematiche. Va però detto che le persone devono dare disponibilità ad essere aiutate». La Consigliera Pulz ha replicato. «La qualità del welfare valdostano per anni è stata espressione delle migliori prassi per il contrasto dell’emarginazione e della povertà. È interesse di tutta la popolazione che questa tendenza non regredisca. Vigiliamo perché ciò non accada, a partire da atteggiamenti cinici nei confronti degli ultimi, di persone accampate sotto un ponte o in strutture abusive.»
La storia
Milena è arrivata in Valle d’Aosta nel 1997. Fino a qualche anno fa viveva in uno dei capannoni dell’ex impresa «Sogno» sulla statale 26, tra l’aeroporto e la rotonda che porta verso l’autostrada a Sud e in direzione opposta verso il paese di St-Christophe. Spariti la coppia ha costruito la baracca.
(re.newsvda.it)