Mafia e corruzione: LiberaIdee fotografa la Valle d’Aosta
ATTUALITA'
di Luca Mercanti  
il 14/01/2019

Mafia e corruzione: LiberaIdee fotografa la Valle d’Aosta

Mafia e corruzione, LiberaIdee fotografa la Valle d’Aosta.

Per quattro valdostani su dieci la presenza della mafia nella propria zona può essere considerata marginale. E’ quanto emerge dalla ricerca dell’associazione LiberaIdee sulla percezione e presenza delle mafie e della corruzione in Valle d’Aosta che sarà presentata questa sera, lunedì 14 gennaio, alle 18.30 a palazzo regionale. Si tratta di una ricerca sociale su 163 questionari, pari al 1,6% del campione nazionale.

Secondo i rispondenti, tra le attività principali della mafia in Valle d’Aosta vi sono il traffico di stupefacenti (43,2%), appalti truccati (43,2%) a cui seguono la corruzione dei funzionari pubblici (35,2%), lo scambio di voti (34,0%) e il controllo del lavoro irregolare (26,5%).

Circa un rispondente valdostano su tre dichiara di conoscere personalmente o di aver conosciuto in passato qualcuno coinvolto in pratiche corruttive (aver ricevuto o aver offerto tangenti e/o favori indebiti).

Il motivo principale per cui gli episodi di corruzione non vengono denunciati è primariamente il timore per le conseguenze della denuncia. Quasi due rispondenti su tre dichiarano di non essere a conoscenza dell’esistenza di beni confiscati in Valle d’Aosta.

La ricerca in sintesi

La ricerca di LibeaIdee fornisce questa fotografia della Valle d’Aosta: una regione dove la mafia viene percepita come fenomeno marginale, o comunque non socialmente pericoloso. Una regione dove è segnalata, in misura doppia rispetto al campione nazionale, la presunta corruzione di magistrati. Dove il coinvolgimento della sfera politica nel fenomeno corruttivo è posto in evidenza soprattutto dai giovani. Con una sfiducia soprattutto nei confronti di membri del governo e del Parlamento e dei partiti. E dove chi potrebbe o dovrebbe denunciarla ha paura delle conseguenze: se non vengono denunciati gli episodi di corruzione, è per la paura che l’intero sistema sia corrotto, compresi coloro che dovrebbero raccogliere la segnalazione.

(re.newsvda.it)

 

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