Consiglio Valle: bocciata la mozione sulla formazione dei consiglieri
Con 27 astensioni e 7 voti favorevoli il consiglio regionale ha bocciato una mozione presentata dai Consiglieri regionali di Adu-VdA e del Movimento Cinque Stelle. L’iniziativa chiedeva che formazione specifica, volontaria e con l’utilizzo di risorse interne per i consiglieri regionali.
La richiesta
«Nell’amministrazione pubblica le tematiche da affrontare sono tante e variegate, tutte ugualmente importanti e richiedono notevoli competenze». Ha esordito così la Consigliera Daria Pulz (Adu-VdA), prima firmataria dell’iniziativa. «In tutti gli ambienti di lavoro vi è la necessità della formazione permanente; chiediamo l’opportunità per tutti i consiglieri eletti di usufruire di momenti di formazione specifica».
L’impegnativa chiedeva la formazione specifica su alcuni argomenti quali il bilancio regionale, gli strumenti ispettivi del consigliere regionale, tecniche per la comunicazione ufficiale e le competenze del Consiglio regionale. «La formazione è il più importante strumento che possediamo per generare cambiamento ed è fondamentale quando si devono prendere decisioni per la popolazione».
Di 35 esperienze lavorative differenti ha parlato invece la consigliera pentastellata Manuela Nasso. «La formazione è miglioramento, crescita e la realtà sempre più complicata richiede sempre più competenze. Ci sono tante persone che lavorano per il consiglio regionale. Se queste persone si potessero staccare per brevi periodi sarebbero delle risorse per migliorare le competenze di tutti noi».
Nel suo intervento non è mancata una frecciatina ai consiglieri regionali indagati dalla corte dei conti i finanziamenti al Casinò. «Alcuni di voi, solo per aver pigiato il tasto verde qui in aula, stanno passando dei guai seri. Magari con una maggiore formazione avreste votato con diversa consapevolezza».
Il dibattito in aula
Serrato il dibattito in aula.
Il consigliere di Mouv’ Stefano Ferrero ha commentato. «Qui si vuole costruire il tetto senza pensare alle fondamenta. Mancano tutta una serie di presupposti che non sono stati affrontati. Chiediamoci innanzitutto se lo strumento dell’accesso agli atti funziona per davvero. Mi sembra di essere tornati a 5 anni fa quando il collega Cognetta ed io dovemmo fare ricorso per l’accesso agli atti negato. Oggi questa situazione si ripete, segno che lo strumento non funziona».
Sul punto che richiedeva formazione per le tecniche di comunicazione efficace il Consigliere ha aggiunto. «Ci sono tematiche che attendono alla sfera personale. Non si può demandare alle istituzioni la formazione su questo tipo di competenza».
Il consigliere della Lega Vallée d’Aoste Stefano Aggravi ha posto l’accento sulle competenze personali. «Quando ci siamo candidati lo abbiamo fatto perché sapevano che avremmo potuto essere all’altezza del ruolo che saremmo andati a ricoprire. Chi ci ha votato vuole da noi responsabilità e impegno nei campi di nostra competenza».
Il consigliere di Stella Alpina Pierluigi Marquis si è detto stupito di vedere la firma del Movimento Cinque Stelle sotto l’iniziativa. «Fino a pochi mesi fa i rappresentanti nazionali dei colleghi Cinque Stelle sostenevano che chiunque potesse fare politica, senza formazione. Questa firma rappresenta oggi un fatto nuovo: il Movimento riconosce che, per fare politica, siano necessarie delle competenze».
Marquis ha ricordato inoltre la funzione dei fondi a disposizione dei gruppi regionali. «Con la legge dell’86 sono state messe delle risorse a disposizione dei gruppi consiliari che possono essere usate anche per chiedere consulenze. Non bisogna fare campagna elettorale restituendo i fondi dei gruppi. Il dibattito di oggi dimostra che quei soldi servono. Inoltre avere per anni demonizzato i corpi intermedi è stato un errore. Il ruolo dei partiti era anche quello di garantire la formazione degli eletti».
La risposta della presidente del consiglio
«Ritengo che l’iniziativa sia una provocazione per portare all’attenzione di quest’aula il problema della formazione». Ha esordito così, nella sua risposta, la presidente del consiglio Emily Rini. «Decidendo di proporre le rispettive candidature ognuno di noi ha valutato con attenzione non soltanto gli onori di questo incarico, ma anche e soprattutto gli oneri che un’eventuale elezione. Fa alquanto specie poi che a presentare la richiesta siano anche alcuni rappresentanti di un movimento che ha fatto della critica al sistema dei partiti uno dei suoi cavalli di battaglia»
Nel ricordare che gli uffici del consiglio regionale sono a supporto di ogni singolo consigliere regionale nella sua attività di documentazione, ricerca e approfondimento, la presidente Rini ha poi aggiunto. «Concordo con i proponenti della mozione quando asseriscono che prendere decisioni comporta responsabilità a volte anche gravose, motivo per cui l’approccio all’attività politico-amministrativa deve essere serio, documentato e approfondito».
(simona campo)