Poca neve, calo di turisti in Valle d’Aosta
La scarsità di neve fa crollare le presenze turistiche in Valle d’Aosta.
Sono i turisti stranieri a salvare le aziende turistiche valdostane. Ad Aosta flussi turistici marginali. Solo a Breuil Cervinia continua la grande richiesta per le settimane bianche, ma il periodo di soggiorno è sempre più breve. Lo riporta Gazzetta Matin nell’edizione di lunedì 25 febbraio.
I vacanzieri di prossimità sono scoraggiati dalla scarsità di neve e ancora una volta sono gli stranieri a salvare le aziende turistiche di casa nostra. Dopo una prima parte di stagione positiva, presenze in picchiata a gennaio e febbraio. Meglio hanno retto le località che hanno una consolidata clientela estera, soprattutto se proveniente da paesi lontani. Questo garantisce un’anticipata programmazione e una permanenza più lunga, per ammortizzare il costo del viaggio.
Qui Aosta
Commenta Jeannette Bondaz, referente Adava per la città di Aosta. «Non ci sono grandi presenze ad Aosta e le richieste per le settimane bianche sono pochissime. Marginale anche il flusso turistico straniero, solo nel fine settimana Aosta si riempie un po’. Il problema rimane quello di spostare il flusso turistico anche nel resto della settimana. Le strutture di lusso o con più servizi tengono di più, nella fascia media la concorrenza è più forte ed è la tipologia di struttura che patisce di più in periodi di crisi».
Pila conferma i numeri delle passate stagioni, ma aspetta le prossime settimane per un bilancio definitivo; le vacanze d’inverno, sia italiane che del Nord Europa potrebbero fare la differenza.
Qui Gressoney
Malgrado la scarsità di neve, la stagione è positiva e le presenze in linea con gli anni precedenti grazie anche alle squadre nazionali di discesa che hanno scelto le piste del Monterosa Ski per gli allenamenti.
Spiega Laura Thedy, presidente del Consorzio operatori turistici di Gressoney-Monte Rosa. «Le settimane bianche sono già iniziate, ormai è un po’ un tutt’uno con le vacanze di Natale. La disponibilità ricettiva è quasi esaurita fino ai primi di marzo. La maggior parte della clientela straniera proveniente dal Nord e Est Europa, con le prenotazioni in anticipo si predilige la settimana bianca tradizionale per le prenotazioni sotto data spesso si opta per il solo weekend».
Qui Courmayeur
Anche ai piedi del Monte Bianco i primi bilanci sono in linea con quelli dello scorso anno. Afferma Alessio Berthod, presidente dell’associazione albergatori di Courmayeur. «A febbraio c’è stato un calo, per le settimane bianche c’è ancora disponibilità, molto è legato alle poche nevicate anche se le piste del comprensorio sono tutte ottimamente innevate. Molti gli stranieri nel fine settimana, soprattutto francesi, svizzeri e inglesi, oltre a qualche italiano. La famiglia soggiorna per una settimana, ma il periodo si sta riducendo in maniera importante con soggiorni mediamente sempre più brevi da 3/4 notti».
Qui Cervinia
Grande richiesta per le settimane bianche anche ai piedi della Gran Becca con camere prenotate già dallo scorso anno. Enrico Vuillermoz, direttore del Consorzio per lo sviluppo turistico del Cervino: «Buone le prenotazioni delle settimane bianche fino ai mesi di marzo e aprile. Gennaio è stato, come sempre, un po’ in calo ma complessivamente è una buona stagione. In questo periodo l’85% dei turisti sono stranieri soprattutto inglesi, svedesi e russi e il soggiorno più richiesto è la settimana bianca tradizionale».
Qui Val d’Ayas
Dopo un ottimo Natale, con presenze superiori all’anno precedente, in Val d’Ayas nei mesi di gennaio e febbraio si è registrato un calo del 50%. Spiega Romina Obert, presidente dell’associazione albergatori della Val d’Ayas: «Si è un po’ recuperato con le gare di sci e gli allenamenti delle squadre di discesa. Molto ha inciso la scarsità di neve che ha fatto scegliere altre località. Arriva qualche prenotazione per weekend lunghi più che settimane e sono in molti a scegliere gli appartamenti come alternativa più economica all’albergo per la settimana bianca. Si stanno delineando due tipologie di clienti: gli italiani con soggiorni più brevi e legati alla contingenza del meteo e gli stranieri che per il viaggio più lungo programmano con più anticipo e soggiornano per più tempo».
Qui La Thuile
Stefano Collomb, presidente del Consorzio operatori turistici di La Thuile:«A gennaio e febbraio non c’è stato un flusso intenso di turisti, forse ci aspettavamo di più, ma il risultato è in linea con gli anni scorsi. Le prenotazioni per le settimane bianche sono partite un po’ in ritardo per le festività del calendario, ma il paese è abbastanza pieno e nei fine settimana c’è il quasi tutto esaurito. Il turismo mordi e fuggi nei weekend è ormai tipico degli italiani, mentre il turismo nordeuropeo, inglese oppure i gruppi soggiornano per almeno una settimana».
Qui Cogne
L’accensione della grolla ha portato a Cogne il tutto esaurito per la Coppa del mondo di fondo, ma non rispecchia le presenze della stagione. «Ci sono prenotazioni per le settimane bianche, ma non dai numeri strepitosi – commenta Elisabetta Allera, presidente del consorzio operatori turistici di Cogne -. Sulle prossime settimane contiamo molto sia sulla clientela straniera, che in questo periodo ha le vacanze d’inverno, sia italiana, attesa per fine mese per il carnevale, per chiudere un inverno almeno in pari. Il periodo di Natale è andato benissimo, solo i cascatisti, abbastanza regolari come numero, hanno salvato gennaio».
(giacomo mangano)