Bancarotta fraudolenta Italscavi: udienza rinviata a maggio
Secondo l'accusa, Francesco Curcio avrebbe ricoperto il ruolo di amministratore di fatto della società.
Bancarotta fraudolenta: è l’ipotesi di reato cui è chiamato a rispondere Francesco Curcio, 46 anni, originario di Crotone.
La vicenda
La vicenda riguarda la Italscavi, una srl con sede a Petilia Policastro (Crotone) che era stata dichiarata fallita nel 2012 dal tribunale di Aosta. Secondo l’accusa, l’impresa edile aveva messo in atto operazioni per distrarre fondi e beni (come veicoli) e la cessione di un ramo d’azienda. Oltre a Curcio, altri due soggetti erano dovuti andare alla sbarra; entrambi avevano patteggiato la pena.
L’udienza
Nell’udienza tenutasi questa mattina, mercoledì 27 febbraio, sono sfilati davanti ai giudici (Eugenio Gramola, Paolo De Paola e Davide Paladino) quattro testimoni. Il primo, un imprenditore che opera nel settore dei veicoli da lavoro, è stato sentito su richiesta del pm, Luca Ceccanti. In aula, sono poi intervenuti tre testimoni della difesa: i due amministratori unici dell’azienda (il primo, in carica dalla nascita dell’azienda al 2011 e il secondo dal 2011 in poi) e il titolare di un’azienda che vantava un credito nei confronti dell’Italscavi.
La posizione della difesa
I difensori dell’imputato sostengono che Curcio, per l’Italscavi, si occupasse solamente della fase tecnica; l’imputato, quindi, non avrebbe mai ricoperto il ruolo di amministratore.
La prossima udienza è stata fissata per il 22 maggio.
(f.d.)